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Valore vecchie lire italiane: ecco la classifica di quelle tanto costose

Le vecchie lire italiane, tanto amate e rimpiante, oggi rappresentano un interessante mondo di collezionismo ed anche di investimenti. Nonostante la sostituzione della lira con l’attuale moneta unitaria l’euro nel 1999, sappiamo che molte di queste monete sono diventate davvero molto rare e che sono anche molto richieste da numismatici e investitori di tutto il mondo.

Tra le monete italiane più rare e più preziose, spicca sicuramente la lira del 1947, una moneta che è stata emessa in concomitanza con la proclamazione della Repubblica Italiana. Questa moneta presenta sul lato anteriore il profilo di Minerva e sul retro un’immagine stilizzata di un’aratura. Sono la sua rarità e il suo importante significato storico a renderla molto desiderata.

Parlando invece delle lire d’oro italiane, che sono state coniate in vari tagli tra cui 10, 20, 50, 100, 500 e 1000 lire, vediamo che queste attraggono l’attenzione degli investitori proprio per via del contenuto di oro. Queste sono state emesse tra il 1912 e il 1936 e sono delle monete rare e ricercate. Da citare però è anche la lira del 1950, quella che presenta l’immagine di un giovane marinaio sul lato anteriore e un’ancora stilizzata sul lato del retro. 

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Conoscete la lira della Repubblica Sociale Italiana? Questa moneta è stata coniata durante l’occupazione tedesca nella Seconda Guerra Mondiale, ed è una di tipo abbastanza controverso. Con il fascio littorio posto sul lato anteriore e un’aquila stilizzata sul retro, questa moneta, infatti, suscita l’interesse sia dei collezionisti ma anche degli storici.

La lira di Zecca, invece, è forse una delle più famose ed è stata emessa nel 1954 conosciuta per la sua bellezza e per il suo valore numismatico. Con il profilo della dea Minerva sul lato anteriore e l’immagine stilizzata di una zecca sul retro, questa è molto ricercata dai collezionisti più appassionati.

In tutto questo non possiamo, però, di certo dimenticare le monete con la raffigurazione di Vittorio Emanuele III: si parte dalla prima che è stata coniata nel 1861 e che presenta l’immagine di un’aquila sul retro, questa è stata emessa poco dopo l’unificazione del paese.

Poi c’è la Lira coniata nel 1905 e quella del 1914 che, al contrario delle precedenti, presenta l’immagine di una cornucopia sul retro. Infine, qualche anno dopo, nel 1936, ne fu coniata una con l’immagine di un’ape stilizzata posta sul retro. 

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