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Albero di Giada a bonsai: ecco cosa devi fare per crearlo in casa

Da sempre l’albero di Giada è una delle piante considerabili più diffuse anche perchè facili da mantenere, e far sopravvivere anche senza una cura troppo specifica e costante, la pianta conosciuta ai più esperti come Crassula Ovata è di tipo succulento, essendo nativa di aree del mondo tendenzialmente aride e seccehe. Ma la variante Ovata non è l’unica della famiglia in questione in quanto esiste una variante bonsai dell’albero di giada.

Questa viene chiamata Ggiada nana o anche Portulacaria ed ha un comportamento in “scala” ma non troppo diverso dalla variante “grande”.

Come bisogna fare per creare e permettere a questa pianta di crescere in modo agevole?

Albero di Giada a bonsai: ecco cosa devi fare per crearlo in casa

Il concetto del bonsai di “pianta in miniatura” è qualcosa di estremamente affascinante sia per le culture orientali (il termine definisce una definizione di origine giapponese) ma anche per quelle occidentali che richiede una forma di cura estremamente precisa e dedicata alla pianta per farla crescere in maniera estremamente sana in un ambito fisico ristretto.

Come l’albero di giada anche la variante a bonsai mantiene un comportamento succulento delle foglie e può essere replicata tramite talea, ossia in modo quasi identico alla struttura originale, che può essere poi interrato e portato a crescere in una nuova pianta.

Sviluppare un bonsai di giada non è così difficile, lo è un po’ di più curarlo anche se il tutto è decisamente stimolante perchè non tutti possono vantare di mantenere un piccolo albero di giada in casa.

E’ importante selezionare un ramo sufficientemente robusto e dritto di un altro bonsai di giada così da replicarne la funzione tramite talea questo deve essere lungo almeno 13-15 centimetri, essere dritto e dall’aspetto robusto.

Dopodichè con un paio di forbici o cesoie molto affilate e disinfettate bisogna tagliare il ramo in obliquo, circa a 45 gradi e per far radicare la nuova pianta bisogna immergere il ramo ricavato in un contenitore di acqua distillata facendo uso di uno trasparente così a evidenziare le radici, per fare ciò però dovremo cambiare acqua praticameante ogni giorno tenere un buon livello anche e soprattutto per contrastare l’evaporazione della stessa.

Quando le radici avranno sviluppato a sufficienza potremo considerare l’idea di trapiantare la nuova pianta giovane in un vaso di terracotta sufficientemente grande e dal terreno adatto alla coltivazione di bonsai, va bene spesso anche quello adatto alle piante grasse che è sufficientemente drenante.

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