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Valore 1000 Lire di carta: ecco il dato che sorprende tutti

In questo articolo di oggi vogliamo parlarvi di vecchie banconote, in particolar modo del valore 1000 lire carta, una banconota che è stata uno dei tagli di cartamoneta circolante nel territorio italiano prima dell’introduzione dell’attuale moneta unitaria: l’euro.

La primissima cartamoneta da 1.000 lire risale al Regno di Sardegna anche se ufficialmente la sua nascita viene fatta risalire fino al 1745-1746, sotto il regno di Carlo Emanuele III. Si noti in particolar modo che questa cartamoneta aveva le caratteristiche sia del biglietto di banca, sia dell’obbligazione vera e propria.

Tra le 1000 lire di carta di cui vogliamo parlarvi ci sono quelle della Montessori che sono tra l’altro tra le più conosciute appartenenti al vecchio conio. Ma quanto vale una banconota di questo genere, adesso che questa è caduta completamente in disuso? Scopriamo insieme quanti euro può farci fruttare questa straordinaria banconota.

A quanto ammonta il valore 1000 lire carta? Ecco tutto

Molti italiani hanno deciso di conservare tali banconote delle vecchie lire, alcuni per nostalgia, ma anche perché, magari, qualche esemplare di queste è rimasto dimenticato in qualche cassetto o in un ripiano di casa. In effetti, quel che sappiamo è che era possibile scambiare le lire in euro fino all’anno 2011 anche se poi quella data è stata anticipata.

Ad ogni modo, adesso, prima di parlare della vecchia banconota di 1000 lire Montessori, cerchiamo di definirne le caratteristiche. Si tratta di un pezzo abbastanza comune, che venne stampato ed usato poi nel nostro Paese dal 1990 fino al 1998.

Si decise di dedicare la banconota alla spiccata figura di Maria Montessori, celebre in ogni parte del globo grazie al suo innovativo e prestigioso metodo educativo. Il primo segno di riconoscimento di tale banconota da 1000 lire, quindi, è proprio il volto della Montessori, presente sulla facciata principale. Sul retro della banconota, invece, si può notare il quadro di Armando Spadini intitolato “Bambini allo studio”.

Trattandosi comunque i un biglietto molto comune, ne vennero diffuse ben otto emissioni ma tutti i pezzi, in totale, tra quelli che effettivamente stati in circolazione furono almeno due miliardi. Come per tutte le banconote, comunque, i pezzi originali sono caratterizzati dal filo metallico di sicurezza così come dalla filigrana.

Inoltre, se questa viene osservata in controluce, si possono riconoscere sia il volto della pedagogista, sia anche la sigla della Banca d’Italia, ovvero “B I”. Per quel che riguarda le varie firme che si trovano sulla banconota, invece, sappiamo che queste dipendono dall’anno di emissione. In ogni caso in ogni biglietto si ritrovano comunque sia due firme, quella del Governatore della B I e quella del Cassiere.

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