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Mangiare riso riscaldato: pazzesco, ecco perchè non devi farlo

Il riso è un ottimo e gustoso alimento costituito dalla cariosside prodotta da varie piante della tribù Oryzeae, opportunamente lavorata al meglio. Le più note specie che vengono utilizzate di solito sono l’Oryza sativa e l’Oryza glaberrima. Più nel dettaglio vediamo che il riso è il cereale più consumato di tutta la popolazione umana dato che è anche alla base della cucina dell’Asia e visto che si trova presente nelle tradizioni gastronomiche di tutto il mondo.

Esso, inoltre, costituisce anche il cibo principale per circa la metà di tutta la popolazione mondiale e viene coltivato praticamente ovunque. Questo è il terzo prodotto agricolo per produzione mondiale subito dopo la canna da zucchero e il mais. Degno di nota è però anche il riso selvatico (comunemente chiamato Zizania) che, a differenza di tutte le qualità ricavate dalle piante di Oryza sativa e glaberrima, cresce solitamente allo stadio selvatico.

Tuttavia, questa tipologia di riso può anche essere messa in commercio e può inoltre costituire una vera e propria prelibatezza culinarial. Quel che si sente dire è che il riso riscaldato risulta essere decisamente pericoloso per la salute se non si presta bene attenzione dopo averlo cucinato e per evitare gravi danni è però importante seguire determinate regole in seguito alla sua cottura.

Diciamo subito che il riso crudo può contenere un batterio che alle volte può essere responsabile di gravi intossicazioni alimentari. Se dopo averlo cucinato, esso viene lasciato ad una temperatura ambiente, ecco che allora i batteri possono moltiplicarsi con il passare del tempo visto che questi batteri sono anche in grado di rilasciare tutte le tossine dannose per la salute del nostro corpo.

Il riso riscaldato fa male: qual è il motivo?

Per questa ragione dobbiamo ammettere che il riso dovrebbe essere consumato immediatamente dopo la cottura o magari messo all’interno del frigorifero. Ecco allora degli importanti accorgimenti utili al fine di mangiarlo in sicurezza e al fine di evitare il rischio di intossicazioni alimentari.

Il riso cucinato che non viene mangiato subito deve essere messo in frigo entro un’ora dalla cottura e deve essere mangiato al massimo entro il giorno successivo; la cosa importante è che deve essere riscaldato non più di una volta e comunque ad alte temperature e non leggermente. Durante la seconda cottura è comunque consigliabile mescolare più di una volta il riso al fine di scaldarlo in modo uniforme.

Ma quali sono tutti i sintomi di quest’intossicazione?

Se il riso risulta essere contaminato, vediamo che i sintomi si manifestano da una fino alle 6 ore dall’ingestione. I segnali in tal senso sono: nausea, vomito, diarrea ed anche forti coliche addominali ma questi ultimi compaiono dalle 8 alle 24 ore dal consumo del riso contaminato e si tratta di sintomi che possono durare anche per un periodo di 24 ore.

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