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Allerta Naspi: ecco cosa potrebbe accadere a Febbraio 2024

Chi ha beneficiato della Naspi del 2023 è bene che non dimentichi mai di comunicare il reddito che presume di percepire quest’anno, pena la sospensione dell’indennità che riguarda la disoccupazione a fine anno. Ogni anno l’Inps si occupa di ricordare ai vari cittadini disoccupati (che percepiscono il sussidio) di adempiere a quest’obbligo particolare.

E anche a dicembre abbiamo visto che ha pubblicato il messaggio 4361 del 5 dicembre, lanciando quindi la data limite entro cui bisogna effettuare la comunicazione del reddito presunto e la data è proprio quella di oggi, 31 gennaio 2024. Si parla però di un reddito presunto che è diverso da zero ed ecco di che cosa si tratta più nello specifico e soprattutto come fare per non vedersi sospendere la Naspi in corso delle varie fruizioni.

L’indennità spetta soprattutto alle cittadine e ai cittadini disoccupati che hanno determinati requisiti, e viene erogata per un determinato numero di settimane che devono essere pari alla metà di quelle coperte dalla contribuzione negli ultimi quattro anni, sempre nel rispetto del tetto massimo della durata di 24 mesi.

Questo spetta sempre ai lavoratori che hanno un rapporto di lavoro subordinato e che anno perso involontariamente l’occupazione, compresi tutti gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative con un rapporto di lavoro subordinato e con le stesse cooperative, tutto il personale artistico che ha un rapporto di lavoro subordinato ed anche i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Naspi: cosa accade a Febbraio?

Allora, una volta che viene trasmessa la domanda (se viene accettata) il sussidio spetta a decorrere innanzitutto all’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto; se la domanda è presentata entro l’ottavo giorno successivo allora si parla di interruzione del contratto; dal primo giorno successivo, invece, la data di presentazione della domanda, se è presentata in un momento successivo agli otto giorni successivi prevede l’interruzione del contratto stesso.

Tutto questo non è altro che l’ammontare dei vari redditi che si pensa di percepire l’anno successivo rispetto a quello in cui è in corso la fruizione del sussidio. Di solito l’obbligo è destinato a chi percepisce anche i redditi derivanti dalle attività lavorative extra.

I beneficiari di disoccupazione che nel corso del 2023 avevano invece provveduto a dichiarare il reddito presunto dalle prestazioni professionali devono effettuare la stessa identica operazione per questo nuovo anno 2024.

Per scendere in dettaglio diciamo che è chiamato alla dichiarazione (anche se entro certi limiti di reddito): chi percepisce l’indennità di disoccupazione e si occupa di avviare un’attività lavorativa autonoma, pur potendo continuare a ricevere ugualmente quel sussidio ed anche chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi e avvia un’attività lavorativa di tipo subordinata, pur continuare a ricevere il sussidio.

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