Cerca
Close this search box.

Albero di Giada: ecco quanta acqua devi mettere ogni giorno, lo sapevi?

Le piante corrispondono a qualcosa che è amato da tutti o quasi ma che non tutti sanno prendersi cura delle nostre “amiche verdi”. Anche quelle più notoriamente semplici richiedono attenzioni abbastanza specifiche per non rendere loro la sopravvivenza difficile come l’Albero di Giada, spesso non concepita come pianta grassa , pur essendolo di fatto. L’Albero di Giada ha bisogno di acqua come tutte le altre piante, ma la quantità è importante.

Come ogni pianta, anche questa ha un fabbisogno necessario pur essendo naturalmente predisposta a restare anche a lungo senza umidità effettiva.

Prendensosene cura però è importante comprendere anche la natura di questa specie così diffusa ancora oggi. Di quanta acqua ha bisogno?

Albero di Giada: ecco quanta acqua devi mettere ogni giorno, lo sapevi?

L’albero di Giada, conosciuta solitamente con questa nomenclatura e non quella “vera” che è Crassula ovata, ha trovato infatti una grandissima diffusione fin dalla seconda metà del 20° secolo, proveniendo originariamente dal Sudafrica, dove cresce ancora oggi molto diffusamente quanto spontaneamente. E’ una pianta riconoscibile dalle foglie di forma tondeggiante e piene, che sono disposte a conservare l’umidità raccolta nel corso del tempo.

Per questo è stata dal punto di vista evoluzionistico predisposta a consumarne molta poca, di acqua, per questo rientra nella classificazione di pianta “succulenta”, volgarmente detta pianta grassa, pur non avendo l’aspetto tradizionale di quella che viene percepita come tale.

E’ una specie resistente, che necessita di molto sole ma che resiste bene anche alle temperature al di sotto dei 10 gradi centigradi. Richiede attenzioni relativamente limitate e comunque non difficili anche per chi non ha il pollice verde, a dir si voglia. Ma di quanta acqua ha bisogno? Pur essendo una pianta succulenta, per permetterle di vivere “bene” anche la pianta dell’Albero di Giada necessita di un apporto sufficiente in termini di umidità, in generale però non va mai innaffiata tutti i giorni, ma molto specificamente quando il terreno, anche in profondità di qualche centimetro risulta effettivamente totalmente asciutto.

L’umidità in eccesso infatti non fa che male alla pianta, che soffre in particolare nelle radici che tendono a marcire. Una buona media per calcolare la necessità di innaffiare ogni 2 settimane in estate mentre in inverno, ossia quando la pianta entra nella minore attività, anche 1 volta al mese o di più, controllando con un dito il livello di umidità del terreno, va più che bene.

Il fertilizzante eventualmente va impiegato esclusivamente durante l’estate o la primavera, altrimenti può rivelarsi inefficace ed anche potenzialmente dannoso per la specie.

POTREBBE INTERESSARTI