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Hai i due euro con l’arpa? Ecco quanto possono valere

Se da un punto di vista più pratico e concettuale l’euro ha diviso moltissimo le tematiche in ambito economico, andando perfino a concepire varie differenziazioni politiche di ogni sorta, mentre da un punto di vista più collezionistico vediamo che ha contribuito ad unificare parecchio tutti gli appassionati di numismatica.

Anche se le valute preferite dai più appassionati restano quelle sicuramente storiche dell’Ottocento e del Novecento, vediamo che l’euro ha unificato il tutto ma non ha fatto perdere la valenza effettiva della differenziazione dei diversi paesi, in quanto ogni nazione che fa parte della Zona Euro ha l’assoluta libertà di scegliere l’aspetto di una delle varie emissioni.

In particolare modo sappiamo che le emissioni con i due euro costituiscono una delle forme più comuni e soprattutto più diffuse tra i collezionisti, e tra le monete più ambite tra quelle considerate “standard”, ovvero tra quelle che non fanno parte di serie commemorative, spiccano indubbiamente quelle con l’arpa.

Due euro con la raffigurazione dell’arpa: scopriamo qualcosa in più

Si tratta della raffigurazione standard della nazione Irlandese ed è un disegno presente su tutte le monete che sono state diffuse dal 2002 fino ad oggi, per opera di Jarlath Hayes. Lo strumento che è stato rappresentato è l’arpa celtica, un vero e proprio simbolo tradizionale dell’Irlanda sin dal Medioevo, che si basa sull’arpa del Trinity College di Dublino, appartenuta ad un importante Re irlandese.

Caratterizzato da una simbologia molto forte e mantenuta anche presso le tante caratterizzazioni della Repubblica d’Irlanda vediamo che la produzione di monete da 1 e 2 centesimi è stata invece arrestata ben presto, già nello scorso decennio.

Questa moneta da due euro è quella che, con molta probabilità, è la più ambita e la più ricercata e come tutte le altre monete irlandesi, è ritratta l’arpa celtica contornata da una scritta in dialetto gaelico che recita la parola “EIRE” ovvero il nome “IRLANDA” e a destra il millesimo di conio.

Ad ogni modo è doveroso precisare, anche se crediamo sia abbastanza ovvio, che una moneta “consumata” che ha quindi circolato non vale più del suo semplice valore facciale, cioè euro. Le emissioni più recenti, quelle dal 2018 in poi, sono state coniate in numero decisamente più basso rispetto a quello del passato. Un esemplare del 2018, del 2019 oppure del 2020 tenuto in perfette condizioni può comunque valere anche fino a 45 euro.

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