Le 500 lire Bimetalliche sono ancora oggi tra i tagli monetari maggiormente riconoscibili delle vecchie lire italiane, anche in virtù del loro aspetto molto particolare, composto per l’appunto da due leghe di metallo molto diverse. Oggi una forma simile è presente sulle monete da 2 e 1 euro, però molti anni prima, la 500 lire di questo tipo è stata la prima anche in Europa ad essere concepita in questo modo.
Quanto può valere oggi? Anche cifre decisamente elevate, anche perchè non ne è esistita solo una singola versione, ma oltre la decina, in un contesto di poco meno di vent’anni di diffusione che ha visto questa valuta comunque “espandersi” in maniera molto importante, e “sopravvivendo” anche oltre il periodo di coniatura, restando attiva fino all’ultimo giorno della lira.
Le 500 lire “dai due metalli”
L’idea di sviluppare una “nuova” emissione da 500 lire è sopraggiunta negli anni 70, preciasmente durante un periodo di grande svalutazione della lira, con l’introduzione di nuovi tagli monetari, anche cartacei. La precedente moneta da 500 lire risultava quella concepita in lega di argento, la nota con le tre Caravelle, concepita tra gli anni 50 e 60.
Nel 1982 il bozzetto originale, concepito poi in quello finale è stato rivoluzionario: la 500 lire bimetallica infatti è stata la prima moneta italiana ad essere costituita da due leghe diverse, la parte centrale in Bronzital (impiegata per le 20 e 200 lire) mentre il bordo in Acmontial, una lega diffusa anche per le monete da 50 e 100 lire, inoltre è stata la prima moneta con il valore riportato anche in alfabeto Braille.
Valore odierno
Quanto vale oggi? Sicuramente la più famosa è quella più diffusa, riconoscibile dalla facciata esterna del Palazzo del Quirinale, naturalmente la loro ampia diffusione le rende oggi poco valevoli. Ma non tutte valgono lo stesso importo finale, esistono alcune annate e versioni riconoscibili da dettagli diversi, molto più rare di altre come vedremo.
- In particolare i collezionisti sono alla ricerca dei pezzi con la firma piccola della creatrice dell’incisione, laura Cretara (che ha concepito anche la facciata “italiana” delle monete da 1 euro negli anni 1985 e 1987, con la testa femminile di dimensioni medie.
- Ricercate anche le monete del 1991 con la testa piccola
Queste monete, nel primo caso possono valere da circa 20 euro se in buono stato, fino a 70 euro se in Eccellente stato, mentre le emissioni del 1991 con testa piccola possono superare i 45 euro come valutazione massima. Non tantissimo ma neanche così poco, soprattutto ricordando le emissioni di questo tipo che sono state diffusissime ai tempi.
Decisamente rare anche le monete commemorative da 500 lire, che non tutti ricorderanno. Quelle “italiane” valgono poco, ma la zecca di Roma ha concepito anche emissioni di questo tipo per Monaco ed il Principato di Monaco, il valore medio si aggira tra i 15 ed i 60 euro, in quest’ultimo caso per gli esemplari degli ultimi anni 90 ed inizio anni 2000.