Nato a Tokyo nel 1981, Yusuke Asai mostra la sua sfrenata vena artistica ovunque, utilizzando materiali di uso quotidiano come terra, acqua, polvere, farina, nastro adesivo e penne. Le sue opere variano anche in dimensione, per adattarle liberamente al sito e all’ambiente ospitante, e vanno da piccoli disegni sul retro di involucri di zucchero, a cubetti e sottobicchieri, a enormi murales che coprono le pareti interne.
Parte di un flusso infinito, i suoi motivi primordiali comprendono immagini di piante, animali, persone ed entità simili a miti, che sembrano essere ibridi di piante o animali ed esseri umani, tutti disposti uno accanto all’altro, senza lasciare spazi vuoti. Alcuni sembrano mostrare un’eco-struttura, ad esempio, avendo piante o animali più piccoli nidificati all’interno di creature più grandi. Sono realizzati con una complessità che può persino superare il mondo dei modelli reali.
L’arte di Asai può fondamentalmente essere suddivisa in tre serie: la serie di Pittura di Terra creata con campioni di suolo e acqua prelevati da vari luoghi, la serie White Line, realizzata bruciando la pellicola termosaldante utilizzata per la segnaletica stradale e la serie di disegni Impianto di Mascheratura realizzata con un pennarello indelebile su nastro adesivo.
La sua attività artistica non si limita alla produzione solitaria nel suo studio; Yusuke intraprende anche grandi progetti che richiedono la collaborazione di amici, volontari o altri. Man mano che prendono forma, le sue opere sembrano godere del proprio accrescimento accettando le modifiche. Il processo della loro produzione si svolge in modo dinamico, come se l’artista stesse cercando di impiantare la “natura selvaggia” che si dice manchi e sia richiesta negli ambienti urbani.
In apertura, a fianco e doppia pagina successiva: Yusuke Asai, Sprouting Life in the forest – Fatherly Tree, Motherly Mountain, 2014. Wall Art Festival in Warli, 2014, Maharashtra, India. Foto di Kenta Yoshizawa
© Yusuke Asai, per gentile concessione del Wall Art Festival.