WILD ATLANTIC WAY. IN VIAGGIO LUNGO LA COSTA OCCIDENTALE DELL’IRLANDA
Foto di Andrea Pistolesi. Testi Cristina Gambaro
Lunga 2500 chilometri, la Wild Atlantic Way segue l’intera costa occidentale dell’Irlanda, un percorso naturale unico al mondo. A raccontarlo sono le immagini sulle bellezze naturali, i villaggi, la gente. Insieme a un racconto e a preziosi suggerimenti d’autore che aiutano a scegliere i tratti da esplorare. Sono pagine che permettono anche di sognare a occhi aperti, trasportati sulla costa occidentale dell’Irlanda, dalle parole e dalle immagini.
Molta acqua è passata sotto i ponti da quando ho percorso per la prima volta la costa occidentale irlandese su una Dyane 6 azzurra, dopo aver attraversato Francia, Inghilterra e Galles. Fu amore a prima vista: le scogliere su un mare in tempesta, le spiagge deserte di sabbia candida, i villaggi sperduti e la musica nei pub, i tramonti che sembravano non finire mai ma anche i b&b economici e improbabili che allora potevamo permetterci. Allora la Wild Atlantic Way non era ancora nata. Quando nel 2013 il Turismo Irlandese ha lanciato questo brand per promuovere il turismo nelle regioni occidentali ho temuto che l’afflusso di massa rovinasse l’incanto. Fortunatamente a parte alcuni punti, come le Cliffs of Moher ingabbiate nei parapetti delle normative di sicurezza e vittime della loro bellezza, sono ancora molti gli angoli remoti dell’Ovest che regalano incanto. Come abbiamo cercato di raccontare in queste pagine. Il suggerimento è uno solo: abbandonare le strade battute e avventurarsi su tratturi stretti, buoni percorsi per le pecore, oppure calzare scarponcini da montagna e partire. La Wild Atlantic Way non delude mai.
Una costa dolce, con insenature profonde, dove il confine tra terra e acqua è incerto a causa del gioco delle maree. Una costa piena di colore, grazie alle fioriture di ginestre, rododendri e fucsie che crescono spontanee ai bordi delle strade e nei giardini delle country house. Una costa che diventa ruvida e selvaggia, a mano a mano che ci si sposta verso Ovest, ma che regala ovunque il piacere di una cucina basata sui sapori unici dei suoi prodotti di terra e di mare.Il punto di partenza (o di arrivo) della Wild Atlantic Way è Kinsale, il villaggio famoso per la vela e la buona tavola, con le case colorate in fondo a una profonda insenatura formata dal fiume Bandon e protetta da due forti: da un lato Fort Charles, imponente con la sua pianta stellata; dall’altro i ruderi del James Fort, nella Castlepark Peninsula. Esplorando la città, merita una sosta lo studio di Giles Norman, che immortala la bellezza della natura irlandese negli scatti in bianco e nero. A pochi passi c’è Fishy Fishy, nato vent’anni fa come negozio che vendeva pesce fresco e piatti pronti, con qualche tavolo per consumare le fritture, oggi uno dei ristoranti di pesce simbolo di Kinsale, con lo chef proprietario Martin Shanahan, diventato star del piccolo schermo.
Nel West Cork si viaggia lentamente, su strade secondarie dove a volte passa a stento un’auto, attraversando campi in cui pascolano mucche e cavalli, o che seguono tortuose gli estuari di fiumi e le basse penisole rocciose. Fino a villaggi di poche case, dove non manca mai un pub che spilla buona birra e serve piatti locali. Alla fine di una lunga penisola, a Old Head of Kinsale si può provare il brivido del vuoto camminando ai bordi della scogliera. Sul promontorio, accessibile solo ai giocatori dell’esclusivo e panoramico campo da golf, c’è il faro che protegge questo tratto di costa. In fondo all’estuario del fiume Argideen, Timoleague è dominato dalle rovine di un’abbazia francescana del XIII secolo, saccheggiata e distrutta dalle truppe di Cromwell nel 1642. Più a monte, sulle rive dello stesso fiume, si può passeggiare sui tappeti di fiori nel bosco di rododendri e azalee del Lisselan Gardens, con un castello in stile francese e un giardino formale.
Seguendo il fiordo oltre Courtmacsherry, una fila di case colorate affacciate sul porticciolo, è facile perdersi nella ragnatela di strade single-track che portano a piccole spiagge sassose e a fattorie in riva al mare. Continuando sulla Old Timoleague Road ci si ritrova davanti alle dune di Inchydoney, alte fino a 10 metri, ma per raggiungere questa spiaggia immensa e spettacolare, in realtà un’ex isola insabbiata, bisogna fare un lungo giro e passare da Clonakilty. Il viaggio prosegue su strade secondarie lungo una costa così frastagliata e contorta che sembra quasi avvolgersi su se stessa. Basta seguire i cartelli per arrivare al Drombeg Stone Circle, un circolo di 17 grandi massi risalenti all’Età del Bronzo. Da visitare fuori orario, per respirarne l’antica potenza. Nei dintorni sono stati trovati i resti di un fulacht fiadh, la cavità usata dai celti per cucinare grazie all’acqua riscaldata dalle pietre roventi. Sul porto naturale di Glandore si affacciano due villaggi gemelli, Union Hall e Glandore, il cui nome gaelico Cuan Dor significa “porto delle querce”, dove sostare in uno dei tanti pub per ammirare il panorama sorseggiando una birra.
Grazie ai pescherecci che gettano le reti nell’oceano e agli agricoltori che coltivano la terra in modo naturale, il West Cork è famoso per i suoi prodotti artigianali e di qualità. Negli anni ’70, quando nel resto dell’isola si mangiavano solo fish & chips o colcannon, una comunità cosmopolita e un po’ hippy si insediò nelle fattorie della zona, lavorando la terra, producendo formaggi e creando una cultura del cibo, persa dai tempi di The Great Famine. Sally Barbes è stata una delle figure chiave del movimento di rinascita con la sua Woodcoock Smokery. Da quarant’anni affumica solo salmoni selvaggi, secondo una ricetta segreta che ora condivide nei suoi workshop. Il suo laboratorio sorge ai piedi del Knockdrum Stone Fort, forte preistorico di quasi 30 metri di diametro, che offre una buona vista della costa. Castletownshend, il villaggio più vicino, sembra una cartolina con le belle case del XVIII secolo costruite intorno a una ripida collina che guarda il lungo porto naturale di Castle Haven, da dove partono le escursioni in kayak o le crociere per avvistare le balene… (prosegue sul libro Wild Atlantic Way di Andrea Pistolesi e Cristina Gambaro)
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Tutte le immagini sono prese dal libro WILD ATLANTIC WAY & CAUSEWAY COASTAL ROUTE. Viaggio sulla costa occidentale dell’Irlanda. Foto di ©Andrea Pistolesi, testi di Cristina Gambaro e Andrea Pistolesi.
Edizioni Padplaces books
Il libro è disponibile in vari formati e su diverse piattaforme (grande formato con copertina rigida, brossura e pocket per la versione stampa).