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Vivian Maier: a Trieste, una mostra racconta l’artista attraverso i suoi autoritratti

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Vivian Maier: a Trieste, una mostra racconta l’artista attraverso i suoi autoritratti

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Vivian Maier, The Self-portrait and its Double: questo il titolo di una mostra particolare, in grado di raccontare l’anima della grande fotografa statunitense. L’artista delle street photography viene svelata attraverso i suoi autoritratti, 70 nello specifico, di cui 59 in bianco e nero e 11 a colori. Questi ultimi mai esposti in Italia. Fino al 22 settembre, a Trieste, il Magazzino delle Idee di Corso Cavour ospiterà dunque un talento mai celebrato nel nostro Paese, con una esposizione. A realizzarla e organizzarla ci ha pensato l’Ente per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con diChroma photography, Madrid, John Maloof Collection e Howard Greenberg Gallery New York.

Curiosità

Vivian Maier, ha iniziato da sconosciuta bambinaia, coltivando però la sua passione segreta che era appunto la fotografia. La stessa per la quale si è tanto impegnata fino a diventare una vera icona di settore. Nel suo lavoro, alcuni temi sono ricorrenti: scene di strada, ritratti di sconosciuti, il mondo dei bambini. In primo piano, però, spesso ci sono proprio gli autoritratti con una moltitudine di forme e variazioni, al punto da essere quasi un linguaggio all’interno del suo linguaggio. Non si trattava però di una disperata ricerca della sua identità, ma piuttosto della sua presenza in un mondo che, a causa del suo status sociale, sembrava schiacciarla. Caratteristica onnipresente è l’ombra che è la sua inconfondibile firma negli autoritratti, insieme alla sua silhouette.

La storia

Ha trascorso la sua vita più o meno nell’anonimato fino al 2007, fino a quando il suo talento è uscito fuori. Si trattava di un grande lavoro fatto di più di 150.000 negativi, super 8 e 16mm film, diverse registrazioni audio, alcune fotografie e centinaia di rullini non sviluppati. A scoprire la sua produzione, un giovane immobiliarista, John Maloof.“Ciò che sorprende nella storia di Vivian Maier – afferma Anne Morin, curatrice della mostra – è come questa donna da una parte accetti la sua condizione di bambinaia e, allo stesso tempo, trovi invece la sua libertà nell’essere qualcun altro, la fotografa di strada Vivian Maier; questo dualismo, generato dallo scontro tra le due anime, ha dato vita a una vicenda senza paragoni nella storia della fotografia, che in questa mostra viene raccontata per la prima volta in Italia attraverso i ritratti dell’autrice”. Ad accompagnare il percorso espositivo anche dei filmati in SUPER8 e il film-documentario Finding Vivian Maier, diretto da John Maloof e Charlie Siskel, tra le nomination per il Premio Oscar 2015 come miglior documentario.

Informazioni

E-mail: info@magazzinodelleidee.it | T +39 040 3774783

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