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Un viaggio nel mondo del Piccolo Principe, sulle tracce di Antoine de Saint-Exupéry

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Un viaggio nel mondo del Piccolo Principe, sulle tracce di Antoine de Saint-Exupéry

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un capolavoro che racconta di sentimenti, di emozioni belle e primitive, di speranze e desideri. Ogni pagina del Piccolo Principe, è intrisa di una magica bellezza ma tra le righe c’è un uomo dal talento indimenticabile scomparso prematuramente. Mettendosi sulle tracce di Antoine de Saint-Exupéry si scopre il microcosmo del protagonista del testo stesso.

Il Piccolo Principe e il suo autore, un legame imprescindibile

Non manca molto all’anniversario della nascita di colui che ha realizzato il progetto editoriale più tradotto dopo la Bibbia e il Corano. Aveva, infatti, visto la luce il 29 giugno 1900 ed è poi sparito a bordo del suo Lockheed P-38, quest’ultimo ritrovato nel 2004, anche se qualche frammento era già stato avvistato da un pescatore all’isola di Riou, davanti alle Calanques, nel 1998. Del suo corpo, però, nessuna traccia, solo un braccialetto e la carcassa del velivolo che adesso si trova presso il Musée de l’Air di Bourget, vicino Parigi. Nemmeno i resti del suo Piccolo Principe, del resto, sono mai stati avvistati.

Alla ricerca di un grande talento

L’anima di Saint- Exupéry, in ogni caso, continua a vivere tra la Costa Azzurra e la Provenza e, in un immaginario viaggio tra i suoi luoghi, è possibile ricercarne il genio. Si può arrivare a Nizza, dove viveva con la moglie Consuelo Soncin, a Villa Mirador, sulla collina di Cimiez. L’aveva conosciuta a Buenos Aires, durante l’avventura dell’Aéropostale, ma era nato in un’altra città, a Lione, e cresciuto al castello di Saint-Maurice-de-Rémens, nelle campagne dell’Ain. Altra destinazione importante è poi Cabris, tipico villaggio provenzale alle spalle della baia di Cannes, dove la madre, la contessa Marie, si era trasferita a Villa Les Fioretti. Su Place Saint-Exupéry una targa li ricorda e, ogni anno, a luglio, è celebrato il decesso dello scrittore. E, poi, come dimenticare Marsiglia dove spesso soggiornava e da dove partì in nave per Casablanca. Volò, dunque, ad Algeri con l’Aéropostale e vi tornò dopo l’incidente del suo aereo nel deserto. C’è, infine, Tolosa con l’Hotel du Grand Balcon, dove alloggiavano i piloti suoi colleghi e dove ancora oggi c’è la sua stanza.

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