di Francesca Spanò | @francynefertiti
Il loro nome è noto e quasi leggendario, ma dei Tuareg si parla in fondo molto poco, contribuendo a creare intorno una figura misteriosa. Orgogliosi della propria storia e cultura, hanno una vita affascinante ma non adatta a tutti: la loro “casa” è circondata da enormi distese sabbiose e la notte riposano sotto un cielo stellato infinito.
Curiosità
I Tuareg abitano da sempre l’area sahariana, hanno origini berbere e, da secoli, occupano i territori compresi tra Libia, Algeria, Mali, Niger, Burkina Faso, Nigeria e Ciad. Questo gruppo etnico, principalmente nomade, vive di pastorizia e del commercio di sale, spezie e avorio. Si definiscono come Kel Tamahaq, ovvero “coloro che parlano la lingua Tamahaq”, anche se il loro nome più diffuso si può tradurre con “abitante della Targa”. Hanno origini lontane, si accompagnano dalla notte dei tempi ai dromedari per le traversate e si accampano in rustiche tende, dove poter gustare il classico tè nel deserto.
Tradizioni e costumi
L’usanza del tè nel deserto
Il tè nel deserto, per questo gruppo etnico rappresenta una vera e propria cerimonia con la quale augurare buona fortuna agli ospiti o ai viaggiatori di passaggio. Serve ad avvicinare le culture distanti, per rilassare dopo le fatiche del deserto e per stringere amicizie e alleanze. Non si tratta di un rito veloce, ma di ben tre portate di tè: il primo amaro, il secondo agrodolce, il terzo dolce e saporito. Insieme, queste bevande rappresentano i cicli dell’esistenza: morte, vita e amore.
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