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Trieste, alla scoperta della città natale di Italo Svevo

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Trieste, alla scoperta della città natale di Italo Svevo

Tramonto su Trieste
Tramonto su Trieste

di Francesca Spanò

Un bel centro storico ricco di monumenti, un golfo suggestivo e la Piazza Unità d’Italia direttamente sul mare: sono molte le peculiarità di Trieste, non ultimo proprio il fatto di aver dato i natali a Italo Svevo, tra i più illustri autori della letteratura italiana. Lo ricordiamo soprattutto per aver scritto La coscienza di Zeno e la città lo celebra con eventi a tema e un museo ad hoc che, comunque, non è l’unica cosa da vedere.

Trieste
Trieste piazza

Un’elegante città di confine

Trieste è un mix di stili e cultura, sullo sfondo di un paesaggio marino che si lascia ricordare. Famosa per la Bora che soffia a volte incredibilmente forte, aggiungendo tuttavia un tocco di fascino misterioso a questo luogo di incontro tra la cultura mediterranea e quella mitteleuropea.

veduta Trieste
Veduta Trieste

Cosa vedere a Trieste: ecco qualche idea

Piazza Unità D’Italia

Trieste si può visitare a piedi e sicuramente non si può non cominciare da Piazza Unità d’Italia, considerata la più grande d’Europa. Questo nome le è stato assegnato nel 1918, in seguito all’annessione della città al Regno d’Italia, mentre prima veniva chiamata Piazza San Pietro e poi Piazza Grande. Ospita diversi palazzi pubblici sullo sfondo del colle san Giusto, dove si trovano il castello e la cattedrale. Nel corso del tempo è stata più volte ristrutturata e, negli anni Duemila, sono state aggiunte alla pavimentazione delle piccole luci blu, a sottolineare il suo legame con il mare.

Palazzo del Municipio

Si trova sempre nella stessa piazza e fu la struttura di partenza per la riqualificazione dell’area. Un tempo vi si notavano delle casette, il palazzo del Magistrato e una loggia e fu progettato nel 1875 dall’architetto Giuseppe Bruni. Vi sorge una torre campanaria che, nell’orologio, conta su due statue dette i “due mori” che attualmente sono due copie dell’originale per evitare che le altre si possano rovinare. Dal 2006, queste ultime, sono conservate all’interno del castello di San Giusto. La sua facciata ricorda una gabbia per uccelli, tanto che viene anche detto localmente “palazzo Cheba” o Palazzo Gabbia, ma anche Palazzo Sipario, perché era situato a perfetta copertura delle case meno belle che facevano capolino alle sue spalle. Il motivo per il quale, invece, è famoso non è certo per il suo aspetto: da qui, nel 1938, si affacciò Benito Mussolini per promulgare le leggi razziali fasciste. Da vedere al suo interno ci sono: la Sala del Consiglio con i suoi mobili preziosi e la Sala Azzurra, dove vengono ricevute le personalità importanti.

Trieste e l'acqua
Trieste e l'acqua

Fontana dei Quattro Continenti 

Risale alla seconda metà del XIII secolo e fu voluta per celebrare la fortuna connessa all’istituzione del porto franco da parte di Carlo VI e delle politiche di sviluppo decise da Maria Teresa d’Austria. All’epoca si conoscevano solo quattro continenti che qui vengono raffigurati, insieme ai fiumi che vi scorrono. Sulla sommità, invece, ecco una figura alata a braccia aperte verso il basso che ricorda proprio la città di Trieste.

Palazzo del Lloyd triestino

In Piazza Unità d’Italia, un tempo era conosciuto con il nome di palazzo della compagnia di navigazione Lloyd austriaco di navigazione”. Oggi ospita gli uffici della regione autonoma del Friuli Venezia Giulia.

Palazzo del Governo

Dal lato opposto della medesima piazza, ecco questo palazzo costruito agli inizi del secolo scorso e al cui centro c’è una grande balconata coperta posizionata sopra l’alto porticato. Lo stesso, fino agli anni Venti, sporgeva direttamente su un grande giardino.

I cinque porti di Trieste

A poca distanza l’uno dall’altro, si raggiungono attraverso una passeggiata sul lungomare locale. Il porto vecchio, quello nuovo e lo scalo legnami, sono adibiti al traffico per scambi commerciali. Gli altri due, invece, sono utilizzati a scopo industriale e si chiamano, appunto, terminal industriale e terminal petroli.

La lanterna di Trieste – il Faro

Addentrandosi lungo il molo, si giunge nei pressi di uno dei fari simbolo cittadini, insieme a quello della Vittoria. Fu costruita durante il XIX secolo e iniziò a funzionare dal 1833. Serviva sia come faro che come difesa del porto.

Piazza Attilio Hortis

Nel cuore del centro storico, c’è questa piazza carica di giardini verdeggianti, dove un tempo si trovava un grande cimitero paleocristiano.

Arco di Riccardo

Si tratta di una delle antiche porte romane della città di Trieste e risale al I secolo avanti Cristo.

Basilica di San Silvestro

Viene anche chiamata basilica del Cristo Salvatore, fu costruita tra l’XI e il XII secolo ed è la più antica di Trieste ancora in piedi.

Duomo di Trieste

La Cattedrale di San Giusto Martire si raggiunge proseguendo dal colle di San Giusto che si trova in cima. Adiacenti al monumento religioso si trovano l’orto lapidario, la basilica Forense Romana e il castello di San Giusto.

Castello di San Giusto

Il castello cittadino di Trieste domina l’intero centro storico e ospita il museo dell’Armeria, il Lapidario e il museo Alinari. La sua costruzione avvenne a partire dal XV secolo su volontà degli imperatori d’Austria per i quali si trattava dell’alloggio ideale per la figura del Capitano Imperiale.

Palazzo della Borsa di Trieste

Visibile solo esternamente è un esempio di architettura neoclassica triestina. Fu costruito nel XIX secolo per ospitare le attività dei commercianti nella Borsa.

Risiera di San Sabbia

Si trova a dieci minuti di auto dal centro storico, non lontano dal confine con la Slovenia e fu costruita come uno stabilimento per la pulitura del riso nel 1898. Con l’avvento del fascismo divenne un lager nazista utilizzato come campo di detenzione o per il transito dei detenuti.

Faro della Vittoria

Oltre a illuminare il Golfo di Trieste, rappresenta un monumento ai caduti in mare durante la prima guerra mondiale.

Castello di Miramare

Si trova in direzione nord e fu voluto da Massimiliano d’Asburgo Lorena, imperatore del Messico, per farne la sua residenza. La sua costruzione risale al 1856 e lo stile è meomedievale, con un ampio parco per il proprietario era appassionato di botanica.

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