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Tra carrozze e vagoni abbandonati: in Bolivia il cimitero dei treni più grande del mondo

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Tra carrozze e vagoni abbandonati: in Bolivia il cimitero dei treni più grande del mondo

© jerzykwpodrozy/pixabay

di redazione | @travelglobemag

La maggior parte delle persone che decide si spingersi fino a Uyuni, in Bolivia, lo fa per visitare le scenografiche saline e per dormire nel Palacio de Sal, ma nella regione c’è un’altra attrazione ancora poco conosciuta: il cimitero dei treni.

Un luogo per certi versi inquietante, ma che di fatto è un museo a cielo aperto che conserva le reliquie di quando la ferrovia era una ricchezza per la zona.

Cimitero dei treni in Bolivia

Situato su un altopiano a 4200 metri di altitudine, a soli tre chilometri dal villaggio di Uyuni, il cimitero dei treni più grande del mondo giace in quello che un tempo era un fondale marino. Locomotive, carrozze e vagoni merci, da decenni, sono in balia delle intemperie e del sale che ne corrode lo scheletro, trasformando ogni relitto in un’opera sempre nuova.

Nel XIX secolo, ingegneri e operai inglesi arrivarono in città per costruire un collegamento tra le miniere locali, La Paz e i porti marittimi del Cile. Lavorando sotto la Antofogasta e la compagnia ferroviaria boliviana, fondarono una considerevole comunità e costruirono una vasta rete ferroviaria, trasformando la città addormentata di Uyuni in un importante snodo per i trasporti. Venne aperta anche una fabbrica di vagoni, che nel XX secolo costruì la maggior parte di quelli visibili ora.
Il declino arrivò negli anni Quaranta, quando le risorse minerarie iniziarono a esaurirsi e la compagnia ferroviaria boliviana decise di abbandonare la regione e i convogli.

I relitti sono accessibili e scalabili: uno scafo è stato persino trasformato in un’altalena. Il cimitero dei treni è incluso in quasi tutte le escursioni in zona quindi, per godere del museo più in solitudine, conviene visitarlo la mattina presto o nel tardo pomeriggio: ci sarà anche la luce adatta per immortalare il luogo in scatti perfetti.

Bolivia in breve

Buona parte della Bolivia non è ancora stata raggiunta dal turismo di massa e resta una destinazione da scoprire con calma. La natura è padrona incontrastata di questo Paese, ma da vedere ci sono anche le città. Sucre, ad esempio, è Patrimonio UNESCO e offre una vivace vita culturale e architetture barocche. Potosi, invece, è famosa per le miniere: da visitare quella di Cerrp Rico. La capitale La Paz offre monumenti in stile Mestizo e spagnolo mentre il lago Titicaca è ricco di sorprese tra cui le isole Suriqui e Kalahuta.

Il periodo migliore per un viaggio in Bolivia va da aprile a ottobre, con una preferenza per aprile-maggio e settembre-ottobre, quando le temperature notturne non scendono troppo sotto lo zero e le giornate sono assolate.

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