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Taj Mahal, il tempio dell’eterno amore

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Taj Mahal, il tempio dell’eterno amore

di Federico Klausner

Di primo mattino il custode spalanca la Darwaza, la porta trionfale in arenaria rossa alta due piani che accompagna al celebre monumento, una delle meraviglie del mondo inclusa nella lista UNESCO. La spalanca su un mare di nebbia perché a quell’ora La lacrima sul volto del tempo, come il grande poeta Tagore definì il Taj Mahal dorme ancora avvolto in una coltre impenetrabile.

Taj Mahal: i giardini

I giardini ornamentali che anticipano l’edificio, 300 x 300 m, sono invece già visibili e sono un complicato gioco di proporzioni matematiche. Due canali in marmo si incrociano perpendicolarmente nella vasca centrale, un tempo piena di pesci, dividendo lo spazio in quattro quadrati che a loro volta sono ripartiti in quattro dai vialetti e ulteriormente suddivisi in 16 aiuole, secondo la disposizione Chahar Bag utilizzata dai moghul, la più grande dinastia imperiale durante la dominazione islamica dell’India.

Pegno di amore eterno

A mattina inoltrata la nebbia originata dallo Yamuna River, che scorre dietro il monumento, vi fa ritorno. Si scoprono dapprima le guglie più alte che sembrano galleggiare nel vuoto, poi via via tutto il resto. Quando appare in tutto il suo splendore sembra un oggetto celeste atterrato per caso e si trattiene il respiro. Il Taj Mahal, letteralmente “La Luce del palazzo”, fu eretto dall’imperatore moghul, Shah Jahan, nel 1631 in memoria della sua seconda moglie Mumtaz Mahal, morta partorendo il loro 14° figlio, mentre lo accompagnava in battaglia.

Il dolore fu tale che i suoi capelli e la sua barba nel giro di pochi mesi diventarono completamente bianchi per il dolore. Prima di morire, Mumtaz Mahal, aveva chiesto all’imperatore quattro promesse: di costruire il Taj, di sposarsi di nuovo perché i loro figli avessero una madre, che sarebbe sempre stato buono e comprensivo con loro e che avrebbe sempre visitato la sua tomba nell’anniversario della morte. Su questa vicenda a Bollywood è stato girato il film Taj Mahal – An Eternal Love Story.

La tomba più bella del mondo

La costruzione del Taj Mahal durò dal 1631 al 1648 Si dice che vennero impiegati più di mille elefanti i per trascinare i pesantissimi blocchi di candido marmo e che a tutti i lavoratori furono amputate le mani al termine perché un’opera così perfetta non fosse mai più ripetuta. Il Mausoleo sorge su un enorme terrazzo del medesimo materiale, appoggiato su una base di arenaria. La struttura ottagonale e la cupola principale, anch’esse in marmo bianco, sono affiancate da quattro minareti alti e sottili.

La sua particolare posizione, accanto allo Yamuna River, e l’umidità sprigionata dal fiume creano un gioco di colori mutevole a seconda delle ore del giorno e delle stagioni, che conferisce al Taj Mahal sfumature fiabesche. Dal rosa del mattino e del tramonto, al candore della sera e al magico splendore della notte, quando le pietre semi preziose incastonate nel mantello di marmo rifrangono i raggi della luna.

All’interno, al centro del mausoleo si trova la stanza principale che contiene i cenotafi di Shah Jahan e di Mumtaz Mahal sotto cui vi è un’altra stanza con le tombe dell’imperatore e di sua moglie. Intorno alla camera principale ci sono quattro stanze minori anch’esse di forma ottagonale e quattro rettangolari, aperte sull’esterno o su altre stanze, oppure semplici archi ciechi. La sala è coperta con una falsa cupola al cui centro c’è una decorazione a forma di sole, simboleggiante la presenza di Allah.

Info utili

Come arrivare: Il Taj Mahal si trova ad Agra (India) nell’Uttar Pradesh, a 200 km da Delhi, facilmente raggiungibile e collegata alle principali città indiane da aerei, bus e treni.

Quando andare: a maggio e giugno fa molto caldo, luglio agosto e settembre sono molto piovosi, il periodo migliore va da novembre ad aprile.

Link utili: Ente del turismo indiano

Chi vuole viaggiare senza muoversi da casa attraverso Google Cultural Insitute può compiere una approfondita visita virtuale del monumento.

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