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Andrea Sbra Perego. Deconstruction #14 (rush hour), 2018.

SUMMER OF EXPECTATIONS

Alejandro Cartagena, Andrea Chiesi, Ima Montoya, Andrea Sbra Perego

Testo e foto courtesy Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

È un’estate strana quella che stiamo trascorrendo, fatta di attese e di aspettative, dettata dalle tempistiche della natura e degli sforzi dell’uomo per contrastarne gli effetti nefasti, cause ed effetti che si susseguono da ormai un anno e mezzo.

Andrea Sbra Perego. European Migrants. Tecnica mista su tela
Ima Montoya. Like A Rolling Stone. Vino, 2019. Olio su tela. cm 120x120
Renaissance 2021. Oil on canvas. cm 60x80
Andrea Sbra Perego. Milan, Central Station. Mixed media on canvas; 163 x 130 cm; ,2019
Ima Montoya. Stolen Time.202. Olio su tela. cm 70x80

La socialità, il viaggio ed il lavoro a pieno regime e soprattutto in sicurezza gli obiettivi principali. L’attesa oggi assume un sapore diverso: spesso in passato celebrata come momento magico, che amplifica il desiderio, accende euforia e sottrae forza al risultato stesso, ora è un elemento con cui convivere quotidianamente e difficile da gestire. Aspettative, speranze e paure in vista dell’autunno nutrono questa estate fatta di dribbling tra le difficoltà e le vittorie e dosi vaccinali.

In tempi non sospetti, i quattro artisti scelti per la collettiva hanno contestualizzato questi temi divenuti cardine delle nostre aspettative future.

Le moltitudini vaganti Like a Rolling Stone di Ima Montoya e gli affollati luoghi di transito di Andrea Sbra Perego ci mostrano un’umanità in movimento, compatta, senza timore di una vicinanza che possa compromettere la vita stessa.  L’umanità dei lavori dei due artisti è profuga, esule, spesso in cerca di risposte e significati, alienata forse, infelice o stressata, ma lontana dall’idea del distanziamento e degli strumenti di protezione a cui siamo ormai abituati.

Ima Montoya. Like A Rolling Stone. Hope, 2019. Olio su tela. cm 120x120
Ima Montoya. Like A Rolling Stone. Gris, 2019. Olio su tela. cm 120x120
Ima Montoya. Like A Rolling Stone. Tierra, 2019. Olio su tela. cm 150x150

Gli operai messicani di Alejandro Cartagena condividono i pick up ogni giorno per attraversare l’autostrada 85 che va da Monterrey a San Pedro Garza García, uno spazio ristretto in cui gestire le incombenze pratiche della vita quotidiana; così come da sempre sono quotidiani l’atto del recarsi al lavoro o a scuola, e la vicinanza e la confidenza che da queste pratiche derivano. Nascono amicizie e amori, invidie e litigi. Il lavoro e la scuola in presenza e la condivisione degli spazi, non rappresentano solo reddito ed istruzione ma imparare a relazionarsi con il prossimo ed imparare dagli altri o fornire a nostra volta esperienze e chiavi di lettura.

Ima Montoya. Like A Rolling Stone. Luces y Sombras 2. 2019. Olio su tela_ cm 150x150

Anche i luoghi forse attendono di essere vissuti: alle strutture urbane, ai “mostri d’acciaio” Andrea Chiesi ha tolto la figura umana, da parecchio tempo. Sono luoghi che spesso non vengono riconvertiti, abbandonati a se stessi, spesso in una logica di speculazioni e di potere. In questo periodo storico, tuttavia, sono molti i luoghi a cui è stato sottratto il corpo fisico, costretto al lavoro a distanza. Sono molti gli edifici ed i negozi chiusi, vuoti, di chi non ce l’ha fatta a resistere. Dove non è più possibile creare la magia della condivisione di un’idea o di un progetto accidentalmente, nell’intersecarsi dei discorsi della quotidianità e dello scambio.

Alejandro Cartagena. Carpoolers 10
Alejandro Cartagena. Carpoolers 22
Alejandro Cartagena. Carpoolers 07
Alejandro Cartagena. Carpoolers 19
Alejandro Cartagena. Carpoolers 14
Alejandro Cartagena. Carpoolers 12
Alejandro Cartagena. Carpoolers 33
Alejandro Cartagena. Carpoolers 49

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