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Siena, trionfo di gotico e bellezza

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Siena, trionfo di gotico e bellezza

Un trionfo di gotico che lascia senza fiato: questo fu Siena a partire dal 4 settembre 1260, quando i senesi sconfissero i fiorentini nella battaglia di Montaperti. L’arte, la politica, la cultura e i commerci resero la destinazione fiorente per un lungo periodo, ma la sua fondazione si perde nella leggenda. Si racconta, infatti, che la nascita sia legata a Seno e Aschio, figli gemelli di Remo, che fuggendo dallo zio Romolo, si rifugiarono da queste parti. Portarono con sé la luna capitolina che, per questo motivo, è presente su strade, piazze e palazzi cittadini.

Siena Piazza del Campo
Siena Piazza del Campo

Un mix di stile e artisti

Nel 1259 era arrivato il nuovo stile, con l’arte scultorea di Nicola e Giovanni Pisano impegnati a ricreare nel Duomo sculture che sembrano assolutamente reali. Senza dimenticare il naturalismo di Duccio di Buoninsegna che trovò la sua massima espressione nella grandiosa Maestà. Successivamente si passò a una pianificazione urbanistica d’avanguardia, perfezionando la pianta della città, dalla caratteristica forma di Y rovesciata, lungo i cui bracci si dispongono i tre Terzi (i quartieri) e le diciassette contrade dove si respira una atmosfera tipica.  Nell’VIII secolo, la zona fu un continuo via vai di pellegrini, mercanti e viaggiatori. Nel 1348 la peste nera portò morte e scompiglio, ma proprio da quell’evento venne fuori lo spirito locale. Il complesso di Santa Maria della Scala, la più grande struttura ospedaliera dell’Italia centrale nel Medioevo, oggi museo, ebbe la sua importanza nel portare lo splendore del periodo nei secoli futuri.

Un altro momento storico importante, fu poi quando il Pinturicchio affrescò la sala della Libreria Piccolomini all’alba del Rinascimento. Superato il periodo mediceo e quello degli Asburgo-Lorena, la città è rimasta cristallizzata in un impianto urbanistico gotico che si è tramandato nel tempo.

Panorama su Siena
Panorama su Siena

Dal Campo al Palio

Nel tessuto urbano senese c’è un unico grande spazio di eventi ed incontri e luogo del Palio. Un tempo qui si organizzavano soprattutto mercati e fiere, sfruttando la sua curiosa forma a valva di conchiglia. Il motivo non è casuale: era stato, infatti, pensato per raccogliere le acque e ovviare alla carenza idrica, visto che Siena aveva una posizione collinare. Le tonalità neutre del Campo, vengono intervallate dal bianco dei marmi della Fonte Gaia, capolavoro della scultura quattrocentesca inventato da Jacopo della Quercia. Di origine medievale, è alimentata da una fitta rete sotterranea. Il Duomo, dedicato all’Assunta, invece, fu consacrato nel 1179 e nei secoli fu un banco di prova artistico importante. All’interno spiccano i busti di papi e imperatori che sembrano rimirare i 1300 metri quadrati del pavimento marmoreo che è un capolavoro assoluto con tarsi risalenti al XIV e XIX secolo. Hanno tema sacro e profano e furono realizzate da artisti locali, ma anche dall’umbro Pinturicchio. Nel Duecento, l’estro di Nicola Pisano, portò novità alla cattedrale, con l’avvento del Gotico Francese. Con la sua squadra, infatti, realizzò il pulpito marmoreo riproducendo i leoni alla base, come simbolo dello stadio più animale dell’uomo, le arti liberali al centro e, nella parte superiore, episodi evangelici.

Siena centro storico
Siena centro storico

Il Palio: qualche curiosità

I senesi lo chiamano “cencio” ed è un premio simbolo rappresentato da un drappo di seta con temi celerativi. Ogni anno a disegnarlo ci pensano autori importanti. Guai, però, a chiamarla rievocazione, perché il Palio fa parte profondamente della cultura locale, in una compenetrazione di sacro e profano che va avanti da secoli. Il giorno della gara, l’atmosfera che si respira è magica. All’alba, sotto la Torre del Mangia l’arcivescovo celebra una messa per i fantini e sia i cavalli che gli uomini vengono benedetti con l’acqua santa nell’oratorio di ognuna delle dieci contrade partecipanti. Il corteo dei vincitori sarà al Duomo per il Te Deum di ringraziamento. Si aprono, inoltre, le teche dei musei contradaioli, gelosamente custodite tutto l’anno. I giovani indossano i costumi storici e le bandiere iniziano a danzare nell’area per dare il via all’evento.

Palio di Siena
Palio di Siena

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