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Sagrada Familia? No, il capolavoro architettonico è tutto italiano

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Sagrada Familia? No, il capolavoro architettonico è tutto italiano

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Nella provincia di Isernia c’è un pezzo di Spagna, o meglio c’è una meraviglia tutta italiana che somiglia molto alla Sagrada Familia. Eppure siamo in Molise. Si tratta della Basilica di Santissima Maria Addolorata, nel comune di Castelpetroso con la sua struttura immensa che si nota dalla montagna.

La sua storia non è legata solo ad una accecante bellezza, quanto ad una apparizione e a delle misteriose guarigioni, che hanno del miracoloso.

Il santuario fu eretto in onore della Vergine Addolorata che, il 22 marzo del 1888, fece la sua prima apparizione ad una contadina del luogo. Non fu l’unica però ed in più si parlo dello sgorgare di una fonte miracolosa che guarì dalla tubercolosi un bimbo dodicenne. Da allora si pensò di costruire un edificio religioso in segno di ringraziamento alla Vergine.

Dell’opera si occupò l’Ingegner Guarlandi di Bologna, con l’idea di dare vita ad una costruzione grandiosa. Lo stile adottato fu chiamato “stile Gothic Revival”. La sua realizzazione non fu affatto semplice, perché per 85 anni la Basilica non fu completata e la consacrazione è avvenuta nel 1975.

A livello architettonico c’è una cupola centrale di 52 metri, in grado di sorreggere l’architettura radiale che ricorda un cuore. Ci sono poi sette cappelle laterali a rappresentare sette spade e i sette dolori di Maria. Ancora, ci sono tre portali ricamati di mosaici nelle lunette e degli intarsi in pietra piuttosto pregevoli. Sembra quasi un lavoro fatto al tombolo, ma anche l’interno non risparmia sorprese.

La cupola è circondata da 48 mosaici in vetro a rappresentare i Santi Patroni dei vari paesi della Diocesi. Nella cappella maggiore c’è il pavimento rialzato e all’interno c’è l’antico altare maggiore con una edicola marmorea neogotica detta Trono. Qui è conservato il Simulacro di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso. Si tratta di due statue in legno dipinto che raffigurano la Vergine semi inginocchiata presso il corpo, deposto per terra, di Gesù senza vita. Questo è un pezzo rifatto e risale al 1963.

Il tempio religioso, dunque, è da vedere non solo come meta di pellegrinaggio ma anche come attrazione culturale di immenso valore.

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