Cerca
Close this search box.
Paul Klee. Alle origini dell’arte.

DatA

Paul Klee. Alle origini dell’arte.

Paul Klee, Con il serpente, 1924

di Daniela Bozzani

Il Mudec ci offre ancora una volta una mostra di eccezionale interesse. Un centinaio di opere, provenienti da importanti musei e collezioni private europee, ci presentano il Klee “primitivista”. Opere esposte raramente, che svelano un’artista complesso e riluttante a ridursi a un unico stile. Il pittore, dedica la propria attività alla ricerca dell’”origine” dell’arte, inseguendo rigore e fantasia, teoria e capriccio fantastico. Tra il 1901 e il 1902, in occasione del suo primo viaggio in Italia e la scoperta dell’arte paleocristiana a Roma, in Klee nasce l’interesse per tutto quanto, in arte, è selvaggio e primitivo. Al cospetto dell’antico, l’artista vive un’esperienza quasi dolorosa, giungendo alla conclusione di essere erede tardivo di un’illustre civiltà giunta al tramonto. Da quest’esperienza ha origine la propensione di Klee alla beffa e al pastiche.

Le sezioni in cui è divisa la mostra raccontano il processo di trasformazione dell’artista, senza ordine cronologico.

Paul Klee, vergine (sognante), 1903

Caricature

In questa prima sezione sono raggruppate le Invenzioni: incisioni giovanili, maschere e caricature post-impressioniste, scene di teatro buffo del periodo del Bauhaus, animali fantastici e demoni. Sono commenti all’attualità artistica, sociale o politica dell’epoca scevri però di cronaca o militanza.  La ricerca in opere d’arte primitive e in repertori desueti trasforma il gusto monumentale, in cui si era formato a Monaco, in arte della deformazione o “satira in grande stile”.

Paul Klee, Angelo in divenire, 1934

Illustratore cosmico

Durante gli anni della Grande Guerra, Klee vive una sorta di conversione che lo porta a privilegiare temi cosmici e a distaccarsi dalle attitudini parodistiche mostrate in precedenza. Il quadro si trasforma in una pagina di diario metafisico e l’opera si legge a vari livelli, come una sorta di partitura musicale. A Monaco, filosofi, poeti e letterati, impegnati a proporre una rigenerazione di tipo iniziatico dell’arte e della letteratura più antiche, sono detti “cosmici”.

Paul Klee, Costruzione boschiva, 1919

Alfabeti e geroglifiche d’invenzione

Klee è convinto che occorra oltrepassare le iconografie tradizionali e, a partire dal 1912, dissemina le proprie immagini di ideogrammi, rune o elementi alfabetici di invenzione. Guarda all’arte bizantina e celtica, all’illustrazione primo-rinascimentale tedesca per trovare precedenti di un’arte (per lo più sacra), intimamente congiunta alla parola e alla “rivelazione”.  Osserva l’aspetto che i simboli possono assumere in quanto ideogrammi e le trasforma in figure.

Paul Klee, Senza Titolo (Cuore nero e albero nero), 1939

Il museo etnografico e la stanza dei bambini

Alle opere di Klee sono affiancati oggetti, che i curatori della mostra, hanno selezionato cercando corrispondenze con le collezioni europee allora note al pittore. La maschera del Gabon è comparabile a quella esposta nel 1906 a Berna. I frammenti tessili fanno parte di una tunica della cultura Huari venduti a diversi musei, tra cui il Castello Sforzesco di Milano. Particolare suggestione la regala la Lanterna Magica (ideata dagli artisti di camerAnebbia) dove le figure retroilluminate dialogano in un vortice giocoso e magico con le marionette che Klee aveva costruito per il figlio Felix.

Paul Klee, Roccia artificiale, 1927

Policromie e astrazione

Se per “astrazione” si intende il rifiuto della figura e l’adozione di schemi geometrici in realtà così non è. “Astrarre”, per Klee, equivale a trascendere, distaccarsi, oltrepassare; è prima di tutto un comportamento. L’origine è da cercare nella tradizione post-impressionista tedesca, le vedute di prati disseminati di fiori si riflettono nelle “scacchiere” di colori che Klee dipinge. In seguito il termine “policromia” designa opere caratterizzate dal rigoroso disegno geometrico, per lo più associato a motivi architettonici e dalla trasparenza di differenti velature di colori.

Paul Klee, Con la lampada a gas, 1915

Con gli occhi di Paul Klee

Le videoinstallazioni, curate da Storyville, sono un’evocazione garbata di immagini e filmati storici che forniscono piccoli squarci sul sostrato dell’artista. Una sorta di cinepresa interiore nella memoria visiva di Klee, delle cose viste e dei luoghi visitati.

 

Informazioni utili

Dove: Mudec, Via Tortona 56, Milano.

Quando: dal 31 ottobre al 3 marzo 2019.

Orari: lunedì 14.30/19.30, martedì-domenica 9.30/19.30, giovedì e sabato chiude alle 22.30. La biglietteria chiude 1 ora prima.

Biglietti: Intero 14€, ridotto 12€.

Info: www.ticket24ore.it, t. 0254917

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

POTREBBE INTERESSARTI

Articoli
Correlati