di Redazione | Ph Archivio Famiglia Terzani

“Ci installammo a Bangkok nella casa più bella e fatata in cui abbiamo mai vissuto, un’oasi di vecchio Siam in mezzo all’orrore del cemento.”

Così descriveva la Turtle House di Bangkok Tiziano Terzani nel celebre Un indovino mi disse, libro che tutti i viaggiatori appassionati d’Oriente hanno avuto il piacere di leggere. Oggi, quel luogo di pace e relax rischia di essere raso al suolo per lasciare spazio a un nuovo e inanimato palazzo.

Turtle House: luogo di memoria e fascino

La casa di legno, situata in fondo allo stagno, è stata sognata da tutti i lettori di Terzani. È su due piani, ma di piccole dimensioni;ha due stanze al piano terra, attualmente adibite a ristorante, e due al secondo: una è piena di altarini e Buddha dorati ed viene utilizzata come stanza della preghiera.

Vi si accede dal giardino al centro del quale c’è il famoso stagno con le tartarughe. Tra i fitti alberi si vedono ancora le centinaia di lucine, che animano il buio, e le tante case degli spiriti, che danno quel tocco unico e incantato.

L’appello per salvare la casa

La Turtle House è un luogo dell’anima che appartiene un po’ a tutti coloro che hanno amato i racconti del giornalista. Un pezzo di storia che nessuno vorrebbe vedere evaporare per lasciare spazio ad altro cemento in una Bangkok già congestionata.

Così sui social è partita una mobilitazione, con tanto di raccolta firme su Change.org, per salvare la casa. Non sappiamo se tale protesta avrà successo, ma fare un tentativo è doveroso.