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Riso e Rose 2019: fuga di primavera tra i borghi Unesco del Monferrato

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Riso e Rose 2019: fuga di primavera tra i borghi Unesco del Monferrato

di Silvana Benedetti

e l’esultante di castella e vigne suol d’Aleramo.

Quasi un tormentone, i versi di Giosuè Carducci si affiancano automaticamente dal 1890, anno in cui il poeta scrisse Piemonte, come un fortunato slogan pubblicitario al nome Monferrato. Un nome che è leggenda e suggestione, che è storia di Marchesati, liberi Comuni, Signorie e Ducati, dalle Crociate all’Unità d’Italia.

Il Monferrato ha ottenuto nel 2014 il prestigioso riconoscimento dell’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, grazie al suo incantevole paesaggio, alle sue colline, alle sue nebbie e ai suoi profumi, alla sua storia e alla sua cultura, oltre alla sua ricchezza enogastronomica, che annovera vini e prodotti di eccellenza, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Una terra, che vale la pena di scoprire e di attraversare, perché Il Monferrato, con il suo fascino discreto, racconta storie di grande bellezza, soprattutto a chi lo sa guardare nella giusta prospettiva.

Riso e Rose 2019: fuga di primavera

I Monferrini dicono andar per bric e foss e Riso e Rose, l’evento kermesse del Monferrato (il più grande evento intercomunale in Italia), alla sua 19esima edizione, dal 3-19 maggio, è la sua risposta turistica.

Un invito primaverile, a un girovagare lento e rilassato, tra le colline e la piana del Po, tra risaie allagate e vigneti, castelli e palazzi barocchi, pievi romaniche e cascinali in tufo.

Sono 19 i borghi aderenti a Riso e Rose 2019, al centro dei quali la splendida capitale storica, Casale Monferrato (nella short list delle candidature a Capitale della Cultura Italiana 2020) a fornire un magnifico pretesto di perlustrazione.

Ogni borgo invita alla visita degli altri, in un divertissement di proposte che, intorno al binomio del riso e delle rose, si declina nelle forme più diverse: florovivaismo, arte, musica e cultura, enogastronomia, eventi per bambini e famiglie, con contenuti che mescolano occasioni di grande spessore culturale ad altre di folklore e autenticità locale.

Infernot e castelli in aria

L’elemento che da solo vale la visita del Monferrato e fil rouge trasversale alla kermesse, è la straordinaria occasione di visite guidate e imperdibili agli infernot, piccole grotte scavate per sottrazione nella pietra da cantone (gergalmente detta tufo), dove erano conservati il vino e i prodotti alimentari. Gli infernot si trovano in parte in edifici pubblici ma assai più spesso in abitazioni private che per l’occasione diventano visitabili. In occasione della Giornata delle Dimore Storiche Italiane, il Castello Sannazzaro di Giarole, uno dei manieri medioevali meglio conservati nel territorio e risalente all’editto di Federico Barbarossa e il Castello di Gabiano, una fra le più antiche dimore storiche del Monferrato, aprono le porte ai visitatori, con i loro empori di vini, affreschi, carte da parati dipinte a mano e giardini privati.

Dall’arte alla natura: il florovivaismo

Il florovivaismo è uno dei temi portanti della manifestazione, che si declina in due grandi eventi: Coniolo Fiori che quest’anno presenterà la Rosa Eos, ibridata per l’evento e l’esposizione di rose di varie specie; Vivere in campagna, a Terruggia, nello splendido parco di Villa Poggio, con i suoi mercatini di piante, arredi, hobbistica e tipicità.

Qualche chicca e curiosità

A Sartirana, la mostra “Ken Scott il giardiniere della moda”: mostra esclusiva di foulard a tema floreale (5 maggio, 15.00-18.00). A Rosignano Monferrato l’omaggio alla rosa è sulle antiche arti muliebri del ricamo, con la Mostra Internazionale di Ricamo (presenti le più note ricamatrici italiane e straniere) e la Mostra d’arte & ricamo, coi più promettenti giovani artisti italiani sul tema del ricamo e del paesaggio. A Sala Monferrato esposizione omaggio a oggetti e memorie di Nanni Ricordi, lo scopritore dei cantautori (18 e 19 maggio) presso palazzo comunale. A Mombello, una partita del tipico sport del territorio, il Tamburello, tra uomini (riso) e donne (rose) (18 maggio, ore 21.30).  Per gli amanti dell’archeologia rurale e industriale: a Sartirana alla scoperta della Pila, magazzino del riso del XVII sec., visita degli antichi magazzini di stoccaggio e dei macchinari per la lavorazione del riso, museo contadino e mulino orizzontale (5 maggio).

Tutte le informazioni sul sito ufficiale dell’evento.

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