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Regno Unito: cosa cambia con la Brexit

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Regno Unito: cosa cambia con la Brexit

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Dai passaporti ai visti di ingresso, dagli animali domestici al roaming: cosa è veramente cambiato con la Brexit? Dal primo gennaio di quest’anno, quali sono le nuove regole per entrare nel Regno Unito? Non facendo più parte dell’Unione Europea, infatti, è bene conoscere le novità per recarsi in Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord e Galles. Prima dell’arrivo della pandemia, a inizio 2020, viaggiare verso questa destinazione cominciava già a provocare dei dubbi. Adesso non è ancora il momento di partire liberamente, ma è sempre il caso di informarsi per essere pronti quando si potrà farlo.

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Il termine deriva dalla contrazione delle parole “British exit” ed è legata all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Si calcola che fino al 1° ottobre 2021 i cambiamenti saranno parziali, per garantire una transazione facilitata. In questi mesi, infatti, i cittadini europei possono spostarsi con la carta di identità valida per l’espatrio e un passaporto in corso di validità. Successivamente bisognerà ottenere il passaporto biometrico con validità residua di almeno sei mesi e potrebbe essere introdotta l’ETA, per tracciare gli arrivi nel Paese come già avviene negli Stati Uniti. Chi decide di intraprendere in loco un percorso di studi, avrà bisogno dello “student visa”, mentre chi si sposta per lavoro dovrà esibire il “work visa”.

Informazioni varie

Se è vero che all’interno dell’Unione Europea, non sono più in atto tariffe per il roaming all’estero, le cose cambieranno sicuramente per il Regno Unito. Magari, però, saranno introdotte delle tariffe speciali, per evitare che i viaggiatori incorrano in tariffe molto salate anche solo per navigare su internet. Riguardo agli animali domestici, infine, non sono state ancora apportate novità sostanziali. Al momento sono tranquillamente accettati i passaporti per gli amici a quattro zampe, emessi prima dell’inizio di quest’anno. Tuttavia, prima di partire è sempre meglio controllare sulle pagine ufficiali del Governo dell’UK che non ci siano novità.

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