Cerca
Close this search box.
Paul Klee astratto alla Fondazione Beyeler di Basilea

DatA

Paul Klee astratto alla Fondazione Beyeler di Basilea

di Daniela Bozzani

Con Paul Klee – La dimensione astratta la Fondazione Beyeler di Basilea ci regala ancora una volta una mostra sorprendente che mette a fuoco, attraverso le 110 opere esposte, un aspetto finora trascurato di un artista incredibilmente eclettico, tra i massimi pittori del Novecento. Curiosamente, fino ad oggi nessuna mostra si era occupata in modo così esteso del rapporto di Klee con l’astrattismo.

KLEE UN PONTE TRA ASTRATTO E FIGURATIVO

Klee, genio multiforme interessato anche alla filosofia, alla musica e alla poesia, al pari di molti artisti affrontò la sfida del non figurativo. Natura, architettura, musica e segni grafici ricorrono in un mondo immaginifico di figure astratte fin dalle sue prime opere. Nella prima metà del Novecento l’abbandono della rappresentazione mimetica e l’elaborazione di un’arte astratta furono la prassi seguita da molti pittori europei. Picasso, Kandinskij, Delaunay, Malevic, Mondrian si espressero in modo piuttosto radicale nella nuova realtà pittorica per lo più intimidendo il pubblico con opere prive di oggetti identificabili. Al contrario Klee cercava di gettare un ponte tra astratto e figurativo, includendo elementi naturalistici o titoli che suggerivano possibili chiavi di lettura e interpretazione.

VIAGGI E PAESAGGI

I richiami architettonici a città europee e arabe nei primi acquerelli, frutto soprattutto dei viaggi in Tunisia e Italia, nella stagione del Bauhaus si riducono a forme geometriche elementari, per poi riaffiorare nelle luminose strisce colorate dei dipinti degli anni ’30. Mentre variazioni ritmiche nei colori e nelle forme sembrano comporsi come note in uno spartito (Klee era anche musicista) in molte opere degli anni ’20 come “Fuga in rosso” o “Ouverture”.

GLI INIZI

Una tale ricchezza di quadri sia semi-figurativi sia completamente astratti consente di esaminare da prospettive inedite l’opera di questo poliedrico maestro, uno dei più innovativi artisti del Novecento. Il percorso espositivo, articolato in sette sale, inizia dagli esordi di Klee nel 1910 con piccole tele poco viste, mescolate all’esplosione di colore delle tele del leggendario viaggio a Tunisi. Nelle sale successive i lavori realizzati durante la prima guerra mondiale. Klee è molto provato dalla morte al fronte degli amici August Macke e Franz Marc e afferma “quanto più è spaventoso questo mondo tanto più astratta è l’arte” intendendo mettere in relazione lo stile pittorico con la situazione politica. In questo periodo i suoi quadri non saranno quasi mai totalmente astratti ma si riconosceranno presenze architettoniche e naturali – giardini, case, chiese – quali luoghi dove trovare rifugio (come nell’acquerello “la cappella” del 1917).

DAL BAUHAUS ALL’ASTRATTISMO GEOMETRICO

Nello spazio espositivo più vasto si spazia dagli anni del Bauhaus (dove insegna dal 1921 al 1931) all’astrattismo geometrico dei viaggi in Egitto e in Italia sul finire degli anni ’20. Lavori che illustrano il suo processo di ricerca sul colore con le composizioni cosiddette a quadri (in cui la struttura geometrica sembra saltar fuori dallo sfondo) e gli acquerelli lavorati con strati di colore uno sull’altro. Klee si muove tra i due mondi apparentemente inconciliabili dell’astrazione e del figurativo e parla “del ricco fiorire di una polifonia di colori”. Tra questi lo splendido “Albero in fiore” del 1925 e le “Correnti polifoniche” del 1929.

STRISCE E PUNTINI

Per Klee i viaggi hanno sempre rivestito una grande importanza e costituito fonte d’ispirazione. I viaggi in Egitto e in Italia sfociano in due serie di opere straordinarie: i cosiddetti dipinti puntinisti e i dipinti a strisce. La realtà dei paesaggi visti si trasforma nelle magistrali astrazioni geometrico-lineari dai vivaci colori di dipinti come “Fuoco nella sera” e “Vista della campagna fertile”. L’entusiasmo per i mosaici bizantini visti a Ravenna, Monreale e Palermo gli suggerisce una tecnica pittorica diversa quale troviamo in “Chiarificazione” e “Costa classica”. Esposte raramente insieme queste preziose composizioni costituiscono il culmine della mostra.

L’OPERA TARDA

Gli ultimi spazi espositivi sono dedicati all’opera tarda di Klee dichiarato artista degenerato dai nazionalsocialisti. Tra le oltre 2000 opere di questa stagione creativa sono state selezionate le immagini segniche e di profetica lungimiranza in cui Klee anticipa l’arte del dopoguerra come in “Grave messaggio” del 1938 o “Dorsale montana” e “Tempesta sulla pianura” entrambi del 1930. In questo ultimo periodo l’artista lavora su diversi sistemi di scrittura pittografica (geroglifici, orientali, calligrafie) o astrae i suoi segni da piante, lettere e numeri. Nelle figure fortemente astratte, seppur riconoscibili, Klee tocca le soglie di quella che sarà la pittura astratta a venire in cui la figura umana è del tutto eliminata. Una mostra da assaporare sala per sala, quadro per quadro, colore per colore.

INFO

Titolo della mostra: Paul Klee – La dimensione astratta.

Dove: Fondazione Beyeler, Baselstrasse 77 Riehen/Basilea – www.fondationbeyeler.ch

Quando: 1 ottobre – 21 gennaio 2018

Orari: ogni giorno 10.00-18.00 mercoledì 10.00-20.00.

Ingresso: Fino a 25 anni gratis, oltre 25 CHF

Sito web: https://www.fondationbeyeler.ch/en/

Come arrivare: se si arriva in auto c’è un parcheggio sotterraneo di fronte all’ingresso. In alternativa il tram Nr.2 dalla stazione di Basilea SBB fino alla fermata dell’altra stazione Basel Badischer Bahnhof. Da qui il tram 6 verso Riehen porta di fronte all’ingresso della Fondazione. Se si arriva a Basel Badischer Bahnhof solo il tram 6.

 

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

POTREBBE INTERESSARTI

Articoli
Correlati