di Francesca Spanò | @francynefertiti

Aria nuova per i turisti che giungono in Nuova Zelanda. Adesso, infatti, possono entrare solo muniti di visto e previo pagamento di una tassa sul turismo che tuteli l’ambiente, messo a rischio dalle troppe presenze. Un provvedimento che riguarda oltre 60 Paesi, tra cui il nostro e, quindi, programmare una vacanza in questo tratto paradisiaco di mondo richiederà da ora un minimo di pianificazione in più. Sarà, infatti, necessario richiedere l’Eta, l‘Electronic Travel Authority, molto simile all’Esta indispensabile per entrare negli Stati Uniti. All’arrivo, poi, scatterà il costo di ingresso a tutela del territorio. 

Le motivazioni

Cosa ha portato a questa drastica decisione è facile da immaginare. Il numero di visitatori che si spostano verso la Nuova Zelanda è in continuo aumento e in questo modo, tra l’altro, si dovrebbero anche accelerare le procedure di frontiera. Per quanto riguarda, invece, la tassa, servirà per le infrastrutture turistiche puntando su una politica ecosostenibile. In generale, comunque, si tratta di provvedimenti su più fronti che dovrebbero migliorare la sicurezza, i rischi di immigrazione e del contrabbando eventuale.

Come funziona

Richiedere un visto Nuova Zelanda (NZeTA). Per chi fosse interessato a partire per scoprire la Nuova Zelanda, serve adesso compilare un modulo e pagare direttamente online. Basta rispondere a un questionario, inviare la propria foto e attendere la convalida del documento che avrà due anni di validità. La permanenza in loco è permessa fino a 90 giorni e il costo è di 12 dollari neozelandesi (6,90 euro), ridotto a 9 (5,17 euro) per chi effettua la richiesta da applicazione mobile. L’Ivl, l’International Visitor Conservation and Tourism Levy, è infine una tassa da 35 dollari neozelandesi (20,12 euro), della stessa durata dell’Eta.

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