di Federica Giuliani
Dopo un lungo restauro di alcune parti della statua con il volto metà umano e metà felino, sarà presto possibile ammirarla da vicino. La [b]Sfinge di Giza[/b] è la più grande statua monolitica tra le sfingi egizie e, probabilmente, fu scolpita in una roccia affiorata durante la costruzione delle piramidi omonime. Risale al periodo del faraone Chefren (2520-2494 a. C) e, stranamente, è un monumento isolato mentre le sfingi create successivamente erano realizzate in coppia con lo scopo di proteggere l’ingresso di un edificio.
Finora inaccessibile per i turisti, che potevano osservarla solamente da un punto panoramico, [b]la Sfinge sarà presto più vicina[/b]. I recenti lavori, durati quattro anni, hanno reso possibile il restauro del lato sinistro della statua eroso dal tempo e dalle tempeste di sabbia.
Ristrutturati anche il tempio di Amenofi, di fronte alla Sfinge, e la Piramide di Micerino mentre ora è il momento di rifare il make up a quella di Chefren. L’Egitto, che vive una grave crisi economica dopo la rivolta contro Mubarak e i disordini in piazza, punta sull’archeologia per rilanciare il turismo annunciando prossimi interventi anche nella Valle dei re a Luxor.
[b]E tu sapresti risolvere l’enigma della Sfinge[/b]?
« Esiste qualcosa sulla terra che ha due piedi, quattro piedi e tre piedi
ed ha una sola voce, è l’unico,
tra coloro che si muovono sulla terra, in cielo e nel mare
a cambiare la propria natura, ma quando per camminare usa più piedi
la sua velocità in proporzione diminuisce.»
[b]Sfoglia il reportage sull’Egitto… sott’acqua[/b] su [url”TravelGlobe Magazine”]http://issuu.com/travelglobemagazine/docs/tg_novembre_2014[/url]
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