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I muri della gentilezza: un pensiero per i meno fortunati

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I muri della gentilezza: un pensiero per i meno fortunati

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

L’idea è partita dalle principali città iraniane e potrebbe diffondersi ben presto altrove. Del resto, di gesti di amore puro siamo assetati e anche di soluzioni alternative, che poco o nulla costano, ma possono dare tanto. Si chiamano i muri della gentilezza e permettono ai meno fortunati, con possibilità economiche scarse, di poter prendere ciò che serve loro con facilità. Le modalità di aiuto hanno subito scatenato le polemiche su chi è favorevole e su chi, invece, storce il naso.

Come funzionano i muri della gentilezza

Sono stati creati a partire dalla città di Mashhad, grazie al contributo di qualcuno che ha iniziato a sistemare sul muro qualche appendiabito con dei vestiti non più utilizzati ma in buone condizioni. Accanto un messaggio: “Se non ne hai bisogno lascialo. Se ne hai bisogno prendilo”. A quell’esempio ne sono seguiti altri e in questi spazi sono stati inseriti pantaloni, giacche e tutto quello che serve per vestirsi. Una speranza che parte da un Paese lontano e che ne ha passate tante in passato.

Non sono mancati però coloro che non si sono detti d’accordo con il progetto, considerandolo un modo per confermare quanto il governo sia stato incapace di porre rimedio alla povertà imperante. Da queste parti, oggi, non manca il benessere, ma è distribuito male e non è alla portata di tutti. In effetti l’Iran è in un momento di nuova recessione, ma l’amore può essere la spinta che cambia le cose. Con piccoli gesti, con segni quasi impercettibili ma visibili, con esempi che diano idee e speranze. Semplicemente donando ciò che non serve più. Su Instagram, un breve messaggio perché altrove sia copiata l’iniziativa: “Abbiamo bisogno di agire, la vita è troppo breve, siate più gentili che potete”. Su Facebook, invece, si legge: “Noi, la gente, siamo i media. Condividendo idee e immagini di questi muri della gentilezza, dimostriamo che possiamo produrre informazioni se siamo resilienti”. In tal modo, l’idea, magari con relative modifiche, si è fatta strada altrove e sono comparsi frigoriferi o elettrodomestici vari, oggi molto usati soprattutto dai senzatetto. Il più delle volte sono carichi di cibo e beni di prima necessità. Così è Natale ogni giorno.

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