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Edward Hopper, l’uomo che ispirò il cinema: ancora qualche giorno per scoprire la sua arte a Roma

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Edward Hopper, l’uomo che ispirò il cinema: ancora qualche giorno per scoprire la sua arte a Roma

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Il cinema è suggestione ed è un racconto per immagini che ferma l’attimo, perpetuandone il ricordo attraverso il movimento. E questa forma d’arte deve molto al nome di una vera icona americana del XX secolo: Edward Hopper. Un artista che amava lavorare in plein air, che adorava Edgar Degas e considerava la pittura un processo mentale non solo creativo, ma quasi come un lungometraggio in perenne cambiamento. Il suo talento visionario e la sua capacità di anticipare i tempi sono stati molto apprezzati nella mostra organizzata a Roma e visitabile al Complesso del Vittoriano ancora fino al 12 febbraio.

Un genio del colore amatissimo dal grande pubblico

60 capolavori, alcuni dei quali hanno già trovato spazio nella Capitale in passato, ma questa volta il progetto è ancora più completo e riguarda il suo lavoro dal 1902 al 1960. Tele iconiche e progetti, prestati dal Whitney Museum di New York, che hanno cambiato per sempre anche il modo di vedere la fotografia e la letteratura. Tra i più famosi ci sono Le Bistrot or The Wine Ship, Summer Interior e Second Story Sunlight.

Gli imperdibili

I must dell’installazione sono l’olio su tela Soir Bleu, lunga circa due metri e risalente al 1914 e la sezione dedicata alla sua influenza su lavori come quelli di Hitchcock, le pellicole con protagonista Philip Marlowe e quelli di Michelangelo Antonioni e di Dario Argento. Senza dimenticare che in Mullholland  Drive, David  Lynch si è ispirato a Hopper, cosa che ha fatto del resto pure Wim Wenders e non solo.

L’esposizione è stata organizzata in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai  Beni  Culturali di Roma  Capitale ed è prodotta da Arthemisia Group con il Whitney Museum of American Art di New York. A curare la mostra ci ha pensato Barbara  Haskell,  del Whitney Museum of American Art in collaborazione con Luca Beatrice ed è divisa in sei sezioni: ritratti  e  paesaggi,  disegni  preparatori,  incisioni  e  olii, acquerelli e immagini di donne.

Photo Credit: Ufficio Stampa Mostra Hopper Roma Arthemisia Group

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