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Dubuffet a Basilea: Metamorfosi del paesaggio fino a maggio 2016

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Dubuffet a Basilea: Metamorfosi del paesaggio fino a maggio 2016

di Federico Klausner | @fekl

Ha aperto il 31/1 e chiuderà l’8/5 la grande mostra Metamorfosi del paesaggio dedicata all’opera di Jean Dubuffet alla Fondazione Beyeler (Riehen, Basilea), prima retrospettiva dedicata all’artista in Svizzera nel XXI secolo. Sono esposti oltre 100 lavori dell’eclettico pittore e scultore francese, la cui opera ha inciso profondamente nella scena artistica del secondo dopoguerra.

Dubuffet un innovatore

Nato nel 1901 a Le Havre e morto a Parigi nel 1985, lasciò nel 1942 la sua attività di commerciante di vini per dedicarsi completamente all’arte. La sua forza innovativa, che prendeva spunto da artisti emarginati e linguaggi infantili, influenzò molti artisti e tutt’ora se ne vedono tracce tra i contemporanei, come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring.

La mostra

“Trovo che ritratti e  paesaggi debbano assomigliarsi, sono più o meno la medesima cosa: voglio ritratti la cui descrizione adotti gli stessi meccanismi di quelli per la descrizione di un paesaggio, qui rughe e là solchi o sentieri, qui un naso, là un albero, qui una bocca, là una casa. “

La mostra è incentrata sulla affascinante e originale concezione che Dubuffet ha del paesaggio, che si trasforma in corpo, viso e oggetto e viceversa  ritratti, nudi femminili e nature morte divengono paesaggi viventi. Per ottenere questo risultato ricorre alla sperimentazione di nuove tecniche e all’utilizzo di ogni tipo di materiale: sabbia, ali di farfalla, spugne e scorie, che si fondono in un universo figurativo unico e strabiliante. Alcune di queste opere vengono esposte in anteprima al grande pubblico, mentre altre si possono ammirare nuovamente dopo decenni, come Gardes du corps del 1943 che segna il nuovo inizio estetico di Dubuffet e che per 40 anni si credeva perduta.

“Tutto è paesaggio”

La mostra si articola in 10 sezioni: Figura paesaggio e città, I volti attraverso il paesaggio, Paesaggi corporei e corpi paesaggistici, Il paesaggio come natura morta e oggetto, Il paesaggio come materiale, Scomposizione e (ri)costruzione del paesaggio , La celebrazione del suolo, Paesaggi Urbani, La creazione di un paesaggio altro, Luogo e non luogo nell’opera tarda, che seguono un percorso cronologico e accompagnano attraverso la visione di Dubuffet “Tutto è paesaggio”.  Illustra come i paesaggi per Dubuffet non siano  una riproduzione fedele di una realtà esterna, ma traduzioni di una immagine mentale:  il paesaggio rende visibile quel luogo incorporeo dove dimora lo spirito dell’uomo.” Credo che nei miei lavori m’importasse soprattutto rappresentare in che cosa consista il nostro pensiero. Non la rappresentazione del mondo oggettivo, ma ciò che esso diventa nel pensiero”  ebbe a dichiarare l’artista.

Coucou Bazar

Accanto alle importanti opere, che rappresentano le varie fasi creative della vita dell’artista, la mostra alla Beyeler propone anche la spettacolare opera Coucou Bazar, in cui pittura, scultura, teatro, danza e musica si uniscono in una installazione di ampio respiro sistemata su un palcoscenico.  Appartenente al ciclo di opere L’hourloupe , Coucou Bazar è un grande lavoro teatrale in cui figure isolate interagiscono con elementi scenici, per creare un paesaggiodi figure modulari in costatnte mutamento.

Catalogo

Il catalogo molto completo, che accompagna la mostra, mette in risalto la grande attualità dell’opera di Dubuffet, attraverso la testimonianza e il confronto con le sue opere di celebri artisti come Hockney, Oldenburg, Haring, Kelley e Baselitz. Miguel Barcelò e Ugo Rondinone  hanno rilasciato dichiarazioni in occasione dell’evento. (62,50C HF in inglese e tedesco)

 

InfoFondation Beyeler , Baselstrrasse 101 Riehen (Basilea) t. +41 (0)616459700

Orari: tutti i giorni 10-18, mercoledì fino alle 20. Dal 31/1 all’8/5

Ingresso: 20€ (metà prezzo studenti fino a 30 anni, 6 € tra 11 e 19)

Come arrivare: La fondazione si trova a pochi km da Basilea e si può raggiungere in auto (parcheggio 3€ /ora di fronte) o meglio con il tram 2 dalla stazione ferroviaria Basel SBB (25 minuti, fermata davanti) o con il treno e poi 5 minuti a piedi.

 

©TravelGlobe  RIPRODUZIONE RISERVATA

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