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Come spine lucenti che ho pianto, l’opera di Marco Tronci

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Come spine lucenti che ho pianto, l’opera di Marco Tronci

di Daniela Bozzani

“(…) Questa fu la crocifissione sulla montagna

Nervo del tempo in aceto, tomba patibolare

Impeciata di sangue, come le spine lucenti che ho pianto;

Il mondo è la mia piaga, Dio è Maria nel suo dolore,

Curva come tre alberi, i seni uccelli sotto la camicia,

E per lacrime spilli, ecco la donna dalla lunga ferita. (…)”

Marco Tronci si ispira a questi versi di Dylan Thomas, il poeta gallese, amatissimo dall’artista, per entrare con delicato equilibrio nella magnifica cornice della Basilica di San Celso a Milano.

Come in un antico dipinto

Sospeso nello spazio, il lungo ramo di Prunus coperto di foglia d’oro, sospende anche il tempo di questo luogo, costruito prima del 1000. L’opera, una sorta di filo spinato naturale, simile alla spina Christi, rimanda alla sofferenza dell’umanità, trasformandosi in una barriera di luce che può ferire chi oltrepassa il limite.

La simbologia sacra

Christus patients, Cristo sofferente: la forza della sua diversità non è stata compresa e dunque osteggiata, sino alla condanna, alla tortura, alla morte. E’ la non accettazione dell’altro, di chi è diverso da noi. Per Tronci, artista e architetto, il rispetto del luogo è fondamentale. L’opera non deve invadere, ma dialogare e convivere, senza disturbo alcuno. La linea leggera e sottile del Prunus spinoso può farsi barriera (in passato veniva infatti usata a difesa dei terreni), leggera e respingente al tempo stesso. Impedimento spaziale in uno spazio di accoglienza.

L’oro della pittura veneziana

E’ l’oro della pittura veneziana, la città in cui Tronci ha studiato e vissuto, che impregna di bellezza l’elemento fragile e naturale di quei rami di prunus, trovati per caso e a lungo conservati in attesa della magia del luogo dove installare l’opera. Magia e silenzio, un silenzio in aperto contrasto con il troppo vacuo dire della nostra epoca, vociante e fastidioso. Mentre la natura, solo parzialmente manipolata dall’arte, diviene un messaggio eloquente e potente come un macigno.

Marco Tronci Lepagier

Ha realizzato numerose mostre site-specific in spazi storici e museali come i Magazzini del Sale e le chiese di San Basso, San Stae e la Cappella del Volto Santo a Venezia. Il Museo Nazionale Villa Pisani a Stra, Palazzo Collicola a Spoleto, le ex carceri Le Nuove a Torino, il Museo Civico Villa Paolina Bonaparte a Viareggio, il Palazzo Comunale di La Maddalena e il Museo Archeologico di Bergamo.

 

INFO

Titolo: Come spine lucenti che ho pianto. Di Marco Tronci Lepagier. A cura di Angela Madesani.

Dove: Basilica di San Celso, corso Italia 41, Milano.

Quando: dal 14 al 28 settembre.

Orari: dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 20.

Ingresso: libero.

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