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Arshile Gorky, una retrospettiva a Venezia

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Arshile Gorky, una retrospettiva a Venezia

di Daniela Bozzani

“Quando siamo in sintonia con il nostro tempo facciamo le cose con maggiore facilità”. Arshile Gorky

Gorky: sensibilità europea in un contesto americano

Forse poco conosciuto in Italia, Arshile Gorky, pseudonimo di Vosdanik Adoian, nato in Armenia nel 1904, si trasferisce negli Stati Uniti nel 1920 a causa della invasione turca. A New York cambia il nome e, da studente della Grand Central School of Art, diventa in breve tempo insegnante di disegno e membro del corpo accademico. I suoi riferimenti sono i paesaggi di Paul Cézanne, le linee di Ingres e George Braque, la composizione di Paolo Uccello, le vivaci forme di Joan Miró e soprattutto la logica di Pablo Picasso. Assorbe e integra i maestri del passato e gli artisti moderni sviluppando la propria visione.

Un artista sofferto

“… per qualche misteriosa ragione, sapeva molte più cose sulla pittura, così, per natura… “ Figura carismatica, come viene descritto dall’amico Willem de Kooning, con un passato inaccessibile e inventato, lavora notte e giorno, giorno e notte. Magro come un chiodo e povero, Gorky, investe solo in materiali di prima qualità e carta fatta a mano, l’arte il centro della vita stessa. La figura della madre morta di stenti durante la fuga da Van, è stata l’ossessione di questo artista dall’espressione sofferta. Le diverse versioni di The Artist and his mother, basate su una fotografia recuperata dal passato, testimoniano un dolore mai sopito.  La mostra parte da un autoritratto del 1937, che fa riferimento ai ritratti neoclassici di Picasso degli anni ’20. La ritrattistica di Gorky non è solo una modalità per esplorare il presente, ritratti di famiglia, amici e colleghi, ma anche un modo per ricordare la famiglia perduta.

Il disegno nella pratica di Gorky

L’esposizione di opere su carta documentano il corso della sua carriera. La serie di disegni conosciuti come Nighttime, Enigma and Nostalgia rappresenta un momento cruciale nello sviluppo dell’astrazione dell’artista. Il suo segno risulta perfezionato da motivi scaturiti dal suo interrogarsi sul Cubismo e il Surrealismo. Negli anni ’40 entra in contatto con André Breton, Wifredo Lam, Max Ernst e Roberto Matta. Queste nuove frequentazioni contribuiscono allo sviluppo dell’automatismo e del subconscio nei suoi dipinti. Il periodo che trascorre nella campagna del Connecticut e in Virginia gli permette di elaborare nuovi simboli, fondati sull’osservazione diretta della natura. Con queste forme metamorfiche riesce a esprimere la sua psiche più intima.

I migliori dipinti moderni mai realizzati da un americano

Così li definì Greenberg nel 1947. Le forme fantastiche e i colori decisi delle ultime opere, come The Liver is the Cock’s Comb e One Year the Milkweed del 1944, ne fanno un precursore dell’Espressionismo Astratto in America. I ricordi d’infanzia, l’affinità con la natura, le contraddizioni stesse della sua esistenza, che intridono le grandi tele, creano degli autentici capolavori. Il lavoro di questo pittore geniale ha influenzato artisti come Willem de Kooning, Cy Twombly, Helen Frankenthaler e Jack Whitten. In Italia Afro  è stato un suo grande ammiratore:: “immediatamente ho avuto la sensazione di essere di fronte a un grande artista e di scoprire un mondo di immagini inedito…. Una fantasia, un colore, un sogno febbrile che sono di Gorky soltanto… capii in seguito quanto gli doveva la migliore avanguardia di New York”.

La mostra presenta un interessante filmato sulla vita, il lavoro e l’eredità di Gorky. Ben curato il catalogo illustrato con saggi dei curatori (Edith Devaney e Gabriella Belli) e Saskia Spender (nipote di Gorky), con testi in inglese e italiano, edito da MUVE Fondazione Musei Civici di Venezia.

INFO

Cosa: Arshile Gorky. 1904-1948.

Dove: Ca’ Pesaro, Galleria internazionale di Arte Moderna, Santa Croce 2076 Venezia.

Quando: 9 maggio – 22 settembre.

Orari: tutti i giorni escluso il lunedì dalle 10.30 alle 18.00 (la biglietteria chiude alle 17.30).

Biglietti: 14€ incluso il Museo di Arte Orientale.

Info utili

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