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Nel cuore di Atene, tra storia e templi millenari

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Nel cuore di Atene, tra storia e templi millenari

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Una finestra sul tempo che regala un viaggio emozionante tra monumenti millenari. Milioni di turisti, ogni anno, giungono ad Atene rapiti dall’immortale bellezza di un racconto che si snoda tra colonne gigantesche illuminate da centinaia di sfumature. Le suggestioni sono immediate e provocano un moto d’animo intenso mostrando la storia della città a cui dobbiamo parte del nostro passato (e dunque del nostro presente). Non solo direttamente qui, ma anche appena fuori, ogni angolo evoca attraverso immagini reali, pagine di passato che si materializzano nei templi e reinventano il concetto di assoluto, immortale, inimitabile.

Atene dei templi

Chi arriva in Grecia, prima delle splendide isole e delle sue mille suggestioni, non può non raggiungere l’Acropoli che letteralmente significa “la città che sta sopra“. Se è vero che molte città del Paese ne posseggono una, è altrettanto sicuro che questa è la più importante e famosa al mondo. Il Partenone ne domina il centro a ricordo dell’epoca d’oro dell’antica civiltà e l’entrata si raggiunge a piedi attraverso una delle due vie d’accesso sul limite ovest. Si può partire direttamente anche dal caratteristico quartiere di Plaka, superando negozietti e stradine scoscese.

Il Partenone

Oltre alla meraviglia, la curiosità. Si sa oggi che questo immenso tempio non ha linee diritte nella sua costruzione ed è stato progettato usando multipli proporzionali di 9 per 4. Il suo fulcro era una statua dorata della dea Atena, alta 12 metri, che ha dato il nome alla città. Oggi è in restauro e non appare proprio così, ma per vederne l’aspetto originario basta andare al Museo Archeologico Nazionale, dove è in mostra un modellino. Per costruire l’edificio ci vollero nove anni e fu concluso nel 438 a.C, utilizzando marmo locale. Grazie alla presenza di piccole particelle di ferro al tramonto assume un fantastico bagliore che si nota anche a distanza visto che, per proteggere l’importante monumento, non ci si può avvicinare troppo.

Il tempio di Atena Nike

Proprio di fronte al Partenone, ecco questa assoluta meraviglia che lascia senza fiato. Risale al periodo compreso tra il 427 e il 424 a.C, per celebrare la vittoria degli Ateniesi sui Persiani. Atena Nike, infatti, significa Atena della Vittoria, ma nel 1686 il tempio fu distrutto dai Turchi e, da allora, ricostruito due volte. Questi ultimi arrivarono persino a realizzare una moschea all’interno del Partenone. Da vedere nel complesso anche l’Eretteo dove si dice che germogliò il primo ulivo della città e lo spettacolare museo che vanta una impressionante collezione di statue e reperti e che è stato trasferito al recente Centro Studi dell’Acropoli.

Intorno all’Acropoli

Al termine di una strada asfaltata in salita tra gli alberi, verso sud-est, spicca il Tempio di Zeus Olimpo, che con una altezza di 107 metri era il più alto della Grecia, mentre nelle pendici settentrionali c’è il Tempio di Efesto. Quest’ultimo si nota facilmente sopra gli alberi in un angolo dell’Agorà e sembra un Partenone in miniatura. In molti lo conoscono con il nome di Theseion, nome dato alla periferia di Atene.

Capo Sunio e il Tempio di Poseidone

Questo è un vero gioiello non troppo conosciuto, perché appena fuori da Atene e da non perdere soprattutto al tramonto. Fu costruito su uno sperone roccioso nel 444 a. C, con marmo grigio locale e delle 34 colonne originali, 15 sono ancora in piedi. In una di esse, oggi non visibile perché ai turisti non è permesso avvicinarsi troppo alla costruzione, c’è un’iscrizione del poeta Lord Byron che visitò la località nel 1810 e vi incise la sua firma. Il tempio sorge sui resti di un altro edificio più antico, che probabilmente risale al 490 a.C e quello attuale è dedicato al dio del mare, Poseidone. Dal promontorio, del resto, la vista è mozzafiato sul Mar Egeo. Si pensa che il progetto sia dello stesso architetto del Tempio di Efesto. Questa zona è nota per i colori caldi prima del crepuscolo che regalano una cornice unica ai suoi capolavori.

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