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Turku, un arcipelago di sorprese

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Turku, un arcipelago di sorprese

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Nessuna fretta, siamo nell’arcipelago di Turku, nel sud della Finalndia. Non c’è necessità di ascoltare la sveglia, di guardare l’orologio o affannarsi alla ricerca di qualcosa che ci renda felici. Basta sedersi alla luce del tramonto, osservare i colori cambiare e il panorama assumere un aspetto diverso, minuto dopo minuto, ora dopo ora, per sentirsi completamente soddisfatti e pieni di una bellezza semplice, ma che difficilmente potrà essere scordata.

ArtBank a Pargas

La ArtBank è una collezione privata di falso d’autore dedicata a Salvador Dalì. Si viene accolti dall’istrionico Ted Wallin, che per prima cosa racconta di essere l’incarnazione dell’artista. Tutto qui è gioco e illusione, un mix divertente di conoscenza e follia: proprio come fu Dalì. Se poi si vuole parlare davvero con il suo spirito, basta alzare la cornetta del telefono nero. Tutte le opere in esposizione sono state realizzate in collaborazione e con l’approvazione della Fondazione Dalì e sono in vendita. Adiacente alla ricostruzione della casa di Dalì, c’è una piccola galleria dove sono esposti dipinti di artisti a loro modo irriverenti. Da vedere, anche solo per avere il piacere di ascoltare le tante storie raccontate da Ted.

Harvest Festival, l’ultima festa prima che arrivi il freddo

In questa piccola ma vivace manifestazione si trovano in vendita i prodotti gastronomici locali come succo di mela, conserve di frutta, pesce in salamoia ma anche manufatti artigianali come calze di lana e casette per gli uccelli, per aiutarli a superare l’inverno. È una festa fatta di allegria e convivialità, a cui lo scorso anno si è aggiunta una divertente competizione di affumicatura del pesce. I concorrenti si sfidano nel proporre la ricetta perfetta: tutti utilizzano il legno di ontano per produrre fumo, ma c’è chi aggiunge peperoncino, chi aghi di ginepro, chi liquore locale, chi formaggio blu. Il vincitore dello scorso anno ha superato i concorrenti utilizzando: aghi di ginepro, bacche di sorbo degli uccellatori, limone e liquore a base di erbe locali.

La festa termina in serata con la Folk Fest: circa 300 persone si ritrovano in un capannone, che d’inverno serve da ricovero per piccole barche visto il mare ghiacciato, a mangiare e ascoltare musica live. Occasioni come queste non sono frequenti, ci raccontano, ma sono comunque molto apprezzate: l’inverno è lungo e la solitudine che porta è profonda.

La natura

Il patrimonio più grande della Finlandia, in generale, e dell’arcipelago di Turku, in particolare, è la natura incontaminata. Basta prendere una strada secondaria per imbattersi facilmente in una femmina di alce con il suo piccolo o in un daino o, ancora, avvistare qualche bella volpe. Qui anche i birdwhatcher più appassionati troveranno soddisfazione. Prestando attenzione alla flora, invece, ci si può riempire gli occhi di bellezza alla vista di un gruppo di funghi rossi puntinati di bianco: ci si aspetta di vedere spuntare i sette nani all’improvviso. Ma attenzione, il pericolo in natura è sempre in agguato ed è altamente sconsigliato toccare l’Amanita Muscaria, per quanto estremamente bella. Che Biancaneve abbia perso i sensi assaggiando un fungo, piuttosto che una mela?

Ma una flora così ricca non può deludere nemmeno in fatto di gusto: gli arbusti dalle bacche blu sono mirtilli e i lamponi vivono poco distante. Non mancano gli ottimi licheni dai colori argentei, ma prima di assaggiarli fatevi consigliare da uno chef locale.

La fattoria degli animali

L’Arcipelago di Turku è un territorio difficile: tante isole sparse nel Mar Baltico, ricoperte di pini e licheni, che regala estati piene di luce ma inverni ghiacciati. La maggior parte degli abitanti vive di agricoltura, nella bella stagione, e si imbarca sui ferry per la Svezia, quando il lavoro nei campi si fa meno pressante.

Eppure, c’è chi si dedica ad animali e coltivazioni per l’intero anno, vivendo a stretto contatto con la natura, grande ricchezza di questo territorio. È il caso di Greger Andersson che, con la moglie Kirsi, gestisce la Korsnäs Sheep Farm a Nagu. Un’attività sviluppata che dalle pecore ricava non solo latte e carne, ma anche la lana da filato e tappeti realizzati a telaio secondo un antico metodo.

Charlotta Bjorklof, invece, gestisce la fattoria Västeräng a Kirjais. Un luogo incantato, che si raggiunge con una passeggiata di circa un chilometro nel bosco, tra funghi, licheni e piccoli frutti. Apre le porte al pubblico quattro volte l’anno, una in ogni stagione, per mostrare cos’è la vita in un ambiente tanto ostico quanto affascinante. Con pochi passi in più si raggiunge il mare, dove sedersi su una roccia lisciata dall’acqua e dal vento a osservare un mondo così tranquillo da riuscire a placare anche l’anima più irrequieta.

Una vita in solitudine

Per poter vivere in solitudine bisogna avere uno ottimo equilibrio, altrimenti la relazione con se stessi andrebbe presto alla deriva. Nell’arcipelago di Turku ci sono molte persone che hanno scelto una vita da eremita, che si anima durante i mesi estivi, ma che durante l’inverno si fa pesante.

Simon Stromberg, ad esempio, si è trasferito sull’isola di Bränkär dove organizza campi estivi per bambini e soggiorni avventura per adulti mentre l’altro abitante costruisce barche di legno. Una concessione di 10 anni consente alle due famiglie di vivere qui, costruire – nel rispetto dell’ambiente – e lavorare con i 1500 turisti che vi transitano.

A Stenskär vivono invece solo Agneta Jansson e Jarmo Ylitalo, da cui i vicini di isola vanno per comprare il pesce che forniscono intero o già sfilettato.

Ad Aspö, infine, si trova Monica Aaltonen: una degli 11 abitanti che abitano l’isola e che si sono ripromessi di vivere secondo le tradizionali usanze finlandesi. Si vive di pesca, quindi, ma anche di caccia e di qualche turista attirato dagli spettacoli musicali estivi.

Ogni roccia in Finlandia porta con sé il ricordo dei ghiacciai, mentre la superficie del mare illuminato dal sole primaverile sembra avere milioni di scaglie dorate. Una terra dove non bisogna dare nulla per scontato: guardare dietro ogni foglia, ogni angolo e ogni espressione apparentemente corrucciata può rivelare un mondo inaspettato, ma ricco di bellezza.

Un sorso di vino

Il vino in Finlandia? Come è possibile? In effetti, i puristi del settore avrebbero qualche perplessità nel definire così un fermentato di frutta che non sia uva, ma la gradazione alcolica (intorno ai 12-13% vol.) e la lavorazione dimostrano il contrario.

Sull’isola di Pargas presso la Tammiluoto Country Winery, infatti, si possono assaggiare (e acquistare) una serie di vini prodotti con ribes bianco, pere, mele, uva spina e sorbo. Al palato italico possono risultare un po’ troppo acidi, ma sono comunque un buon esempio di come far da necessità virtù. Il luogo dove si trova la winery, poi, merita da solo la visita e, su prenotazione, si può anche consumare un ottimo pasto vista mare. Indirizzo: Tammiluoto 244, 21630 Lielahti

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