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Tour in elicottero tra le bellezze di Angkor

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Tour in elicottero tra le bellezze di Angkor

di Francesca Spanò

Dove finisce lo spettacolo della natura, inizia quello dei monumenti soprattutto se la terra di riferimento è la [b]Cambogia[/b]. Ad [b]Angkor[/b] in particolare ogni angolo racconta, sussurra all’orecchio del visitatore di un passato fatto di geniali intuizioni, di costruzioni dettagliate e decorate come fini merletti e di un impero, quello Khmer, che sembra vivere ancora tra silenzi e tepore tropicale. Uno dei [b]tour[/b] più richiesti e suggestivi per scoprire dall’alto le particolarità dell’arte locale, è quello in [b]elicottero[/b] che si può prenotare sempre, anche se il [b]periodo migliore[/b] resta comunque quello che va da novembre a marzo perché più fresco e asciutto. Sarà più facile, dunque, godere del paesaggio senza sudare continuamente.

Niente a che vedere con il caos di [b]Phnom Phen[/b] quando la propria rotta segue il nord e ci si avvia verso il [b]Lago di Tonle Sap[/b]. Il momento più emozionante è certamente l’alba, quando intorno alle antiche costruzioni si crea una foschia blu che lascia spazio piano piano alla luce del giorno. Le auto in lontananza sembrano minuscole mentre si spostano tra la terra color ocra e da 300 metri di altezza anche i villaggi sembrano paesaggi in miniatura. Di mattina i pescherecci sono impegnati nella pesca e i bagnanti a rilassarsi in acqua per cercare refrigerio a diretto contatto con la natura. Il panorama, poi, diventa pianeggiante ma mai monotono, fino a sorvolare [b]Siem Reap[/b]. Un’area suggestiva, questa, che ha nascosto per decenni un segreto. Mitiche storie erano celate dalla vegetazione fitta, dalla giungla che conservava un tesoro più prezioso di mille monete: l’antico sito di Angkor. In molti lo hanno visto con la sua struttura strabiliante per la complessità, eppure perfetta e geometricamente simmetrica. La capitale del regno, [b]Angkor Thom[/b], formava un quadrato con una serie di templi (detti wat) dalle facciate scolpite e ampie terrazze. Bellissime, poi, le cupole a forma di loto.

La zona potrebbe ancora conservare altri progetti di questo tipo, intanto basta questo ad attirare ogni anno migliaia di turisti pronti ad entrare in totale comunione con il territorio circostante e i richiami provenienti dalla giungla.

[b]INFORMAZIONI SUL GIRO IN ELICOTTERO[/b]

Circa 300 chilometri di tragitto per un totale di due ore. Si possono comunque fare tante soste, anche perché il volo è prenotato direttamente per i turisti che lo richiedono, rispettandone laddove possibile, le esigenze. Per le prenotazioni, si può chiedere direttamente giunti in [b]Cambogia[/b] ai tour operator locali.

[b]CONSIGLI PER GODERE, IN VOLO O DA TERRA, DELLO SPETTACOLO LOCALE[/b]

Per scoprire [b]Bayon Wat[/b], meglio andare all’alba per la bellezza delle facciate illuminate dal sole. Al tramonto, invece, è decisamente più interessante [b]Angkor Wat[/b] che è rivolto verso ovest. C’è da dire, però, che si tratta del momento della giornata di maggiore affollamento, quindi potete anche preferire un orario differente. Diverse saranno le suggestioni, ma la visione sempre spettacolare.

[b]PERCHÈ NON PERDERE ANGKOR WAT[/b]

Si tratta innanzitutto del più grande monumento religioso del mondo e già questo regala l’idea della sua maestosità. Tra la pietra grigia della costruzione, non è raro vedere monaci vestiti color arancio in preghiera.

[b]DA NON PERDERE[/b]

Di sicuro [b]Ta Prohm[/b] è un tempio scoperto nel XX secolo e intorno alla pietra sono ancora attaccate le radici delle piante della giungla. Sembra di essere fuori dal tempo. Lo stesso si può dire del suono delle scimmie e degli elefanti che si aggirano nell’area di [b]Tonle Sap[/b].

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