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Spagna naturale: la Riserva di Bardenas Reales

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Spagna naturale: la Riserva di Bardenas Reales

[b]di Devis Bellucci[/b]

E dire che Pamplona, San Sebastian e Bilbao non sono neanche tanto lontani. Il celebratissimo Cammino di Santiago, poi, corre poco più in là, verso nord. Eppure il [b]parco naturale Bardenas Reales[/b], dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO, è una destinazione pressoché sconosciuta, nonostante custodisca un paesaggio unico in Europa, ampiamente sfruttato come set cinematografico all’aperto per girare fiction e spot che richiedano ambientazioni nord-americane.

In effetti, sembra di essere in una piccola Arizona, non fosse per la terra meno sanguigna e la strada tortuosa e deserta. Qui l’erosione del terreno a base di argilla, gesso e arenaria ha prodotto un ambiente sofferto e inospitale, segnato da altopiani, profondi dirupi e canyon. Non ci sono città; [b]flora e fauna sono più figlie dell’Africa che non della Spagna[/b], mentre i tanti corsi d’acqua che attraversano la regione restano secchi per la maggior parte dell’anno. Le temperature sono estreme, tanto in estate quanto in inverno. Una volta – dicono – nelle Bardenas c’erano anche i coccodrilli. Adesso pare di no. Lungo le centinaia di km fra sentieri e piste – itinerari perfetti per gli amanti del trekking e della mountain-bike – troverete volpi, anfibi, tartarughe, gatti selvatici e qualche avvoltoio in cielo, ad aspettare che il caldo di luglio vi sfianchi.

Certo, non si può dire che il luogo sia sempre silenzioso. Al centro del parco naturale, in una zona off-limits, si trova un Poligono di Tiro dell’aeronautica militare spagnola. [b]Ci sono giorni in cui potrete ascoltare il fruscio del Cierzo[/b], il vento caratteristico della zona che soffia a 20-30 km/h e strappa polvere dalle montagne, contribuendo all’erosione del luogo; altre volte, il rombo degli aerei ribolle nel cielo turchino, con un contrasto inusuale e un po’ inquietante. Se la base militare non vi garba, potrete partecipare anche voi alla marcia popolare di protesta che si tiene ogni anno la prima domenica di giugno. Sicuramente le Bardenas erano più tranquille in passato, almeno da questo punto di vista, quando l’intera zona, con le innumerevoli caverne che si aprono sulle montagne, era rifugio di banditi e latitanti. Il bandito Sancho Rota, vissuto nel XV secolo, era il più famoso. Si dice che i suoi cavalli fossero ferrati al contrario per ingannare gli inseguitori. Pare che Sancho Rota avesse il proprio campo base all’interno di una caverna fatta scavare da alcuni malcapitati del luogo, poi assassinati perché mantenessero il segreto. Alla fine, accerchiato dai cavalieri inviati dal re, il bandito si suicidò.

Il perimetro del parco è ricco anche di testimonianze storiche, visto che la frontiera tra il regno di Navarra e quelli di Castiglia e Aragona passava da queste parti. Sono [b]tanti i castelli medievali[/b] – i più in rovina – le pievi e i monasteri che caratterizzano la zona, oasi di pace e fresco durante la feroce giornata dell’estate spagnola. Tra essi, merita una sosta il monastero cistercense di La Oliva, chiamato così perché, secondo la leggenda, un re di Navarra venne qui a morire ai piedi di un olivastro, dopo essere stato ferito in battaglia. All’interno del monastero, fondato nel 1149, spicca la chiesa di Santa Maria, perfetta fusione di elementi romanici e gotici, una delle più visitate della zona.

Se però amate proprio i castelli spostatevi di qualche km fino alla sonnolenta Olite e visitate il Palazzo Reale (Palacio de los Reyes de Navarra), abitato dai reali di Navarra fino alla conquista castigliana nel 1512. Il complesso architettonico è un fiorire di torri, edera che scivola dalle pareti, giardini e decori. I vostri bambini si sentiranno in una favola. Parola di papà.

[b]Info utili[/b]

[b]Come arrivare[/b]: fate campo base a Olite, a mezz’ora da Pamplona. Da Olite tenete le indicazioni per Tudela. In una ventina di minuti incontrerete l’ingresso al Parco Naturale delle Bardenas Reales. Esiste un circuito carrozzabile all’interno del parco che vi permetterà di farvi un’idea della zona se non avete una mountain-bike.

[b]Quando andare[/b]: da aprile a ottobre. Durante la stagione estiva evitate le ore più calde.

[b]Dove dormire[/b]: Si consiglia di passare la notte a Olite. L’Hotel Casa Zanito (Rua Mayor, 31390 Olite. t 0034948740002) ha belle camere un po’ retrò, con spazi comuni ben arredati.

[b]Dove mangiare[/b]: Ristorante Casa Zanito. Sì, proprio quello dell’albergo di cui sopra. Provate il menù degustazione, più economico della carta.

[b]Link utili[/b]: [url”Bardenas Reales”]http://www.bardenasreales.es/inicio.php[/url]

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