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Sembra il Mar dei Caraibi, ma è un lago salato in Gibuti

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Sembra il Mar dei Caraibi, ma è un lago salato in Gibuti

di redazione | @travelglobemag

A prima vista, il Lac Assal in Gibuti appare come una scnografica distesa di acqua turchese circondata da sabbia di un bianco accecante. Potrebbe essere facilmente scambiato per una spiaggia caraibica, ma è solo apparenza: il bianco che si vede, infatti, non è sabbia ma sale.

Lac Assal: un tuffo nel sale

Camminare a piedi nudi sul sale cercando l’acqua non è affatto confortevole, ma immergersi nel lago caldo e poco profondo è un’elisir di bellezza per la pelle, anche se è bene non avere nemmeno la più minima ferita. La viscosità dell’acqua lascia un film oleoso sull’epidermide e attenzione a non bagnare gli occhi! Questa patina biancastra, non fastidiosa quando si è immersi, diventa quasi insopportabile quando si asciuga sotto i raggi del sole.

I suoi benefici, però, sono indiscussi: ricco di minerali come magnesio, calcio e solfati, le acque del Lac Assal possono essere utilizzate per detergere, lenire e rivitalizzare la pelle, oltre a curare disturbi come il dolore muscolare e l’artrite reumatoide.

Dieci volte più salato del mare, il Lac Assal è il punto più basso d’Africa e il terzo punto più basso al mondo dopo il Mar Morto e il Mare di Galilea. È alimentato dall’acqua di mare attraverso 5 km di sorgenti geotermiche sotterranee collegate al Golfo di Tadjoura, un’estensione del Golfo di Aden a sud-est del Lac Assal. Non ci sono punti di deflusso naturali nel lago, il che significa che l’acqua del lago è intrappolata nel cratere sotto il sole rovente di Gibuti.

Grazie agli alti tassi di evaporazione, il lago ha una concentrazione media di sale del 34,8% (che sale fino al 40% a una profondità di 20 m). Il paesaggio sembra lunare, ma il colore dell’acqua fa davvero pensare al Mar dei Caraibi.

Il sale: merce preziosa

Nonostante il territorio inospitale, i popoli Afar e Issa continuano a raccogliere il sale del lago per alimentare i commerci sulle antiche rotte carovaniere verso l’Etopia. In cambio di questa merce preziosa ricevono carbone, caffè e altri beni utili. Un tempo, perfino gli schiavi venivano ceduti per un po’ di sale del Lac Assal. Non è difficile incontrare carovane di cammelli e asini che trasportano fino a 120 kg di sale ciascuno: un viaggio che può richiedere fino a cinque settimane.

Ma a fianco delle antiche rotte, scorre una strada asfaltata che porta a 115 km a est del lago alla città di Gibuti da dove milioni di tonnellate di sale vengono spedite ogni anno in tutto il mondo.

E il turismo?

Il futuro del Lac Assal è sicuramente commerciale, sia per quanto riguarda l’estrazione del sale che il turismo. Nel 2015 Gibuti ha chiesto per il lago lo status di Patrimonio dell’Umanità Unesco e, insieme al nuovo impianto industriale, ci sono proposte per costruire un centro visitatori e sviluppare resort per il benessere simili a quelli che si trovano sulla costa del Mar Morto in Israele e Giordania.

Questo genere di sviluppo, però, potrebbe minare l’attività carovaniera dei popoli locali e ridurre notevolmente i loro mezzi di sostentamento. La transizione non sarà priva di difficoltà, ma speriamo che il turismo riesca a portare nuove opportunità senza rovinare le tradizioni.

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