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Rio Tinto: il fiume rosso di Spagna

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Rio Tinto: il fiume rosso di Spagna

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Scorre in Andalusia, il [b]Fiume Tinto[/b], per sfociare nel golfo di Cadice. Il nome gli è stato attribuito dalla popolazione locale che, da sempre, vede defluire le acque colorate di rosso. La Natura ha donato a questa terra una grande quantità di ferro, che ne causa l’inconfondibile colore e un elevato livello di acidità.
Questo fenomeno non è così raro, basti pensare al [url”Fiume dai Cinque Colori”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=75449&typeb=0&Il-Fiume-dai-Cinque-Colori-colombia-da-sognare[/url] in Colombia, ma qui è accentuato dalla presenza di metalli pesanti provenienti dalle miniere di rame che sono state sfruttate per centinaia di anni.
Nel 1724 il governo spagnolo decise di rimetterle in attività dopo un periodo di fermo, a dimostrazione che le miniere venivano già sfruttate da tempo. Nel 1873 vennero vendute a un consorzio inglese, che fondò la Rio Tinto Company rimettendo a pieno regime tutte i giacimenti, compreso quello di [i]Corta Atalaya[/i], il più grande d’Europa.

Il singolare colore del Fiume Tinto e la ricchezza dei metalli del sottosuolo, hanno ispirato una leggenda secondo cui le favolose miniere di re Salomone si trovassero qui: la zona è infatti conosciuta anche come Cerro Salomon.

[b]LA LEGGENDA[/b]

Si narra che re Salomone, re degli ebrei – vissuto tra il 1011 e il 931 a. C. circa – fosse molto ricco e possedesse miniere d’oro e diamanti. Nel [i]Libro dei Re[/i] della Bibbia si legge che «il peso dell’oro che Salomone riceveva ogni anno raggiungesse i 666 talenti d’oro». E ancora che «ogni tre anni veniva la flotta di Tarsis per portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni».
Da ciò si è dedotto che le miniere non si trovassero in Palestina, ma molto più lontano: c’è chi le ha localizzate nell’Africa centrale, chi invece ha ipotizzato che fossero in Brasile o in Messico. Chi in Spagna. Nessuno, però, le ha ancora trovate.

[b]CURIOSITÀ[/b]

I biologi sono particolarmente interessati ad alcuni batteri presenti nel fiume, che risultano esser molto resistenti alle condizioni estreme. Lo stesso tipo di batterio è stato individuato soltanto in un’altra parte: in Antartide. Da ciò è derivato l’interesse della Nasa, che studia l’area in quanto simile a Marte per le condizioni della superficie.

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