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Palermo e il Parco della Favorita: il salotto verde della nobiltà settecentesca

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Palermo e il Parco della Favorita: il salotto verde della nobiltà settecentesca

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un lungo corridoio di vegetazione in trionfo, nascosta agli occhi dei passanti distratti ma ancora rigogliosa e fiera. Difficile pensare che un tempo quella strada divisa tra il verde della natura e il blu del cielo, che collega la città al borgo marinaro di Mondello, fosse la Real Tenuta della Favorita. In pratica, il salotto elegante della nobiltà di Palermo. Erano gli anni a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento e la parte ricca di quella che sarà la Capitale della Cultura 2018, per raggiungere le proprie dimore lussuose ne attraversava i sentieri godendo di aria salubre. E se quell’antico splendore è stato annebbiato dallo smog, da qualche corridore improvvisato in cerca della linea perduta e, diciamocelo, da qualche donna in cerca di clienti, l’occhio più attento si accorge che questo resta uno dei tesori locali pronti a rivivere in qualunque momento.

La storia del Parco della Favorita

Si tratta dell’area verde più estesa del comune di Palermo. Un vero polmone di arbusti e alberi che incornicia dal basso il Monte Pellegrino. Era il 1799, quando Ferdinando III di Borbone decise di crearlo. Era stato cacciato da Napoli durante la Rivoluzione Partenopea e cercava bellezza e pace in un luogo baciato dal sole e dal mare. Diede così vita ad un parco di 400 ettari espropriando tutti i terreni circostanti. Al suo interno si provavano pure diverse coltivazioni, dagli agrumi agli olivi e, in più, vi praticava la caccia. Tra leccio e lentisco non era infatti raro veder sbucare qualche coniglio, ma anche pernici e fagiani.

Curiosità

Vi si accede da Piazza Leoni e il verde è tagliato da due lunghi viali dedicati ad Ercole e Diana in un dedalo di stradine interne che erano perfette per lunghe camminate solitarie. La prima strada finisce con una fontana ottocentesca in stile neoclassico, con al centro una statua del mitico eroe. Insieme all’altra, giunge su viale Pomona, dedicata alla dea della frutta e dei giardini. All’interno, poco distante, si trova la Palazzina Cinese, deliziosa e curiosa costruzione in stile orientale. Quasi accanto, poi, sorge il Museo Etnografico G. Pitrè, che racconta attraverso migliaia di reperti le tradizioni popolari dell’antica Sicilia. Altre dimore importanti sono Villa Niscemi, con i suoi antichi arredi e oggi sede di rappresentanza del Comune, l’ippodromo del trotto e lo stadio. Il Parco oggi fa parte della Riserva Naturale Orientata Regionale “Monte Pellegrino” dal 1995.

Photo Credit:Enzian44 per Wikimedia Commons

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