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L’isola fantasma di Hashima: Giappone insolito

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L’isola fantasma di Hashima: Giappone insolito

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Il [b]Giappone[/b] è carico di tradizioni e curiosità, ma per chi è alla ricerca di panorami insoliti la soluzione è sicuramente [b]Hashima[/b]. L’[b][b]isola fantasma[/b][/b], che una volta, al contrario, era super popolata ha una storia da raccontare, nonostante sia persa tra 505 isole disabitate nella prefettura di Nagasaki. Oggi sono sempre di più i turisti amanti dell’avventura che vogliono scoprirla e risalire al passato di tale angolo di mondo che si chiama pure [b]Gunkanjima[/b], che significa nave da guerra.

Un termine che non è casuale, visto che guardandone il profilo dall’alto, l’area di terra emersa è proprio con la medesima forma e intorno è stato costruito un grandissimo muro di cemento con una serie di edifici. Sembra quasi una grande corazzata che un tempo era super popolata. Negli anni Cinquanta, infatti, era carica di abitanti ma oggi è del tutto abbandonata, frequentata solo da turisti in cerca di questa archeologia industriale che fa sempre scena.

Chi arriva dal mare nota una piattaforma artificiale, dalla quale da anni ormai sono andate via le oltre 5000 persone che vi si trovavano in pianta stabile. Sorge su uno sperone di roccia di 400 metri per 140, dove ancora prima c’era una miniera di carbone di proprietà della Mitsubishi. A fine Ottocento, la sua funzione era quella di rifornire di energia la città di Nagasaki e così piano piano nacquero intorno molti appartamenti per i minatori con tutti i servizi a portata di mano, dalle scuole ai ristoranti. Essendo un posto a rischio tifoni, quasi tutte le case furono realizzate in cemento armato.

Nel 1959, Hashima divenne importante pure per un primato: la sua altissima densità di popolazione con 3450 abitanti per km2. Per questo gli appartamenti erano tutti vicini e stretti, tanto da apparire soffocanti. Ecco perché si decise nel tempo di impiegare prigionieri coreani e cinesi, che lavoravano con turni massacranti. Molti di essi tentarono di fuggire dall’isola a nuoto, ma pochi anni dopo Hashima fu abbandonata quando il petrolio cominciò a sostituire il carbone. Dal 1974 è praticamente disabitata, diventando un cimitero di edifici decadenti.

A sorpresa, però, è diventata set per film di successo come [b]Battle Royale II, Requiem[/b] nel 2003 e [b]Inception[/b] nel 2010, e del videoclip [b]My Lonely Town [/b]della rock band giapponese B’z. Ancora, nel 2009 è stata mostrata all’interno di un episodio del documentario della BBC Life After People e vi è stata girata qualche scena della serie [b]007 Skyfall[/b].

[b]TOUR DELL’ISOLA FANTASMA[/b]

Il giro, oggi, dura [b]45 minuti[/b] e l’accesso nell’area è recente. Dal 2005 è stato concesso prima ai giornalisti e poi a comuni turisti di avvicinarsi ad una zona dove da trenta anni non si poteva attraccare.

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