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Lines: sulle coste scozzesi una linea luminosa spiega il riscaldamento globale

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Lines: sulle coste scozzesi una linea luminosa spiega il riscaldamento globale

Lines (57° 59′ N, 7° 16’W) from TAIGH CHEARSABHAGH on Vimeo.

di Redazione | @travelglobemag

Lines (57° 59′ N, 7° 16’W) è l’installazione luminosa sulle coste scozzesi, che Pekka Niittyvirta e Timo Aho hanno ideato per far comprendere meglio gli effetti dell’innalzamento degli oceani.

L’arte per sensibilizzare

In un periodo storico segnato profondamente dal cambiamento climatico, l’arte si inserisce tra i discorsi dei potenti e gli scioperi di studenti per cercare di parlare a un pubblico più sensibile. Lines (57° 59′ N, 7° 16’W) è stata installata sulle coste delle isole Ebridi, al largo della costa occidentale della Scozia. Si tratta di linee luminose fissate sui muri delle tradizionali case in pietra che, attraverso sensori, si attivano in sincrono con i movimenti dell’oceano. Le tracce di luce hanno l’intento di far immaginare il futuro innalzamento del livello del mare, che potrà variare in base alle azioni che l’Uomo metterà in atto.

L’opera d’arte esplora l’impatto che abbiamo sulla natura, analizzando gli effetti a lungo termine. La scelta delle Ebridi come luogo di esposizione è giustificata dal fatto che arcipelaghi come quello sono particolarmente vulnerabili, splendidi da guardare, ma destinati a soccombere.

Innalzamento dei mari: cosa dice la Scienza

Non è una novità che i ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide si stiano sciogliendo a velocità record. Nel 2016 un’ipotesi scioccante aveva creato molto scompiglio nella comunità scientifica: la ricerca sosteneva che in un pianeta più caldo le alte pareti di ghiaccio ai bordi della calotta antartica avrebbero potuto collassare come un serie di tessere del domino. Venne determinato, inoltre, che la velocità di scioglimento avrebbe causato un aumento del livello del mare di circa un metro nel 2100 causato dalla sola Antartide. Due nuovi e recenti studi, pubblicati sulla rivista Nature, suggeriscono un ritiro meno drammatico dei ghiacci nei prossimi decenni, ma non di minore importanza visto che si pensa comunque a un aumento compreso tra i 60 e i 90 centimetri circa.

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