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Il lago di Carezza, bellezza tra le Dolomiti

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Il lago di Carezza, bellezza tra le Dolomiti

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un lago alpino che sembra uno specchio in grado di riflettere le mille sfumature di verde degli alberi e le tinte di blu del cielo, quello di Carezza. Si trova nell’alta Val d’Ega a 1.534 metri, a circa 25 km da Bolzano in Alto Adige , e rappresenta un vero gioiello paesaggistico incastonato tra boschi di abeti e sotto le pendici del massiccio del Latemar.

Uno sguardo sul “lago Arcobaleno”

Questo è un altro dei suoi tanti nomi, proprio per l’incredibile effetto delle gradazioni cromatiche che racchiude fra le sue acque, proiettate dal vicino panorama. L’appellativo di Carezza, invece, deriverebbe da un adattamento in italiano di un termine dialettale che indica la famiglia di piante dalle foglie larghe lobate. Diverse sorgenti sotterranee lo alimentano e in inverno la magia si completa con l’allestimento di caratteristici mercatini di Natale, appena accanto. Quando, invece, la stagione è più calda, può essere una buona idea organizzare delle giornate dedicate al relax e alle escursioni. Passeggiare sul lungolago regala pace e meravigliose immagini e ci si può godere lo spettacolo, anche comodamente seduti su panchine di legno.

I percorsi e le curiosità

Gli itinerari della zona sono tantissimi, non ultimo quello verso il Lago di Mezzo o la Malga Stadlalm, fino a quello verso il Latemar, con diversi gradi di difficoltà. A seconda del periodo e delle condizioni meteo, il lago cambia di profondità e, in questo senso, il momento migliore per arrivare è in tarda primavera. In ogni stagione, comunque, viene visitato dai sommozzatori che realizzano splendide immagini subacquee, anche quando è ricoperto di ghiaccio.

Come raggiungere il Lago di Carezza

Per arrivare al lago basta prendere la strada statale 241 (strada statale della Val d’Ega), che attraverso il passo di Costalunga porta a Vigo di Fassa e qui si collega con la strada statale 48 delle Dolomiti. Non è comunque balneabile ed è avvolto da una particolare leggenda. Si racconta, infatti, che qui abitasse una bellissima ninfa amata dal mago Masarè. Per conquistarla, si travestì da mercante in grado di creare con le pietre preziose un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar. Solo che dimenticò di rendersi irriconoscibile e la ninfa se ne accorse e scomparve per sempre nel lago. Il mago, arrabbiatissimo, gettò tutti i gioielli che formavano l’arcobaleno nello specchio d’acqua ed è per questo che ha queste speciali tinte.

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