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Huis Ten Bosch: un angolo di Olanda in Giappone

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Huis Ten Bosch: un angolo di Olanda in Giappone

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Situato su un’area che copre circa 150 ettari, Huis Ten Bosch è un villaggio che riproduce come era l’Olanda nel XVII secolo.
Nonostante includa alcune attrazioni, non può essere considerato un vero parco divertimenti, ma un omaggio all’architettura olandese.
La replica del palazzo reale Huis Ten Bosch, ad esempio, è stata costruita con l’avallo della famiglia reale stessa. Inoltre contiene anche un quartiere abitato, il Wassenaar, con case realizzate con materiali giunti direttamente dall’Olanda.
Nel parco intorno, ovviamente, non mancano i celebri simboli del Paese più piccolo d’Europa: i canali, i campi di fiori e i mulini a vento.
Aperto nel 1992 il parco ha subito attirato trenta specie di uccelli e settanta di insetti. Oggi, la fauna si è arricchita anche grazie alla presenza di oltre quaranta mila alberi e trecento mila fiori.

Quartieri di Huis Ten Bosch

Dieci sono le zone in cui è divisa la cittadina: Wassenaar, il quartiere residenziale; Breukelen; Kinderdijk con i mulini e prati fioriti; Nieuwstadt, la zona dedicata al divertimento; Friesland, dove vedere i cavalli olandesi; Binnenstad, per lo shopping; Utrecht, con la celebre torre – Domtoren – ; Spakenburg, il porto; Forest Park, che include un lago e alcune ville; Huis Ten Bosch, il cuore del villaggio, dove si può ammirare il palazzo reale olandese, che ospita una galleria d’arte, un parco giochi per bambini, musei e giardini in stile barocco.

Un progetto sostenibile

Il progetto Huis Ten Bosch non dimentica la sostenibilità. Un sistema di riciclaggio, infatti, permette di produrre una parte dell’energia elettrica necessaria alle strutture. I rifiuti vengono trattati in modo da poter essere utilizzati come concime e l’acqua sporca, dopo un processo di pulizia, viene riutilizzata.

Perché l’Olanda?

L’Olanda ha avuto un grande ruolo nello sviluppo tecnologico e scientifico del Giappone. I primi europei a mettere piede in Giappone furono i portoghesi, che si stabilirono sull’isola artificiale di Dejima, mentre gli olandesi, arrivati nel 1609, scelsero l’isola di Hirado, nella prefettura di Nagasaki, dove gli fu permesso di rimanere anche dopo la rivolta di Shimabara, contro le persecuzioni nei confronti dei cattolici, vista la loro fede protestante.
L’Olanda, inoltre, durante il periodo di isolamento, ha rappresentato l’unico mezzo per apprendere il sapere dell’Occidente in campo medico e scientifico. Nacquero così i rangaku, gli studi olandesi, un metodo di apprendimento che passava attraverso i commercianti dei Paesi Bassi.

Info: Huis Ten Bosch

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