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Giordania, il deserto che vive

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Giordania, il deserto che vive

di Federico Klausner

La natura della Giordania è sorprendente. Chi pensa che sia solamente un arido deserto è davvero fuoristrada. Come il veicolo che si utilizza per visitarla nei suoi luoghi più remoti. Le differenze climatiche del suo territorio, regolate dagli influssi del Mediterraneo, dalle montagne e dalle depressioni e dal Mar Morto creano una molteplicità di ambienti insospettata.

Wadi Rum, il deserto di Lawrence

Il fuoristrada avanza galleggiando sulla sabbia rossa e soffice e serpeggiando su una pista affiancata da rilievi di arenaria, sanguigni e tondeggianti, e granitici, dai profili aguzzi e brulli, tra cui spicca il Jebel Rum con i suoi quasi 1800 m. di altezza. Più in basso ponti naturali di rocce scolpite dagli agenti atmosferici o intagliate singolarmente in forme bizzarre. Non è molto esteso il Wadi Rum, solo 740 kmq, ma abitato da almeno 12.000 anni. La sua ricchezza di testimonianze preistoriche, 35.000 tra petroglifi e iscrizioni, insieme al suo straordinario paesaggio intatto nei secoli hanno convinto l’UNESCO a iscriverlo nel Patrimonio dell’Umanità nel 2011. Certo, dei vigneti , oliveti e delle pinete che avevano impressionato i greci e i romani è rimasto solamente il ricordo e qualche raro albero sulle cime più alte. Ora nei profondi canyon spuntano in stagione centinaia di specie di fiori selvatici tra cui gli anemoni rossi, il fiore nazionale giordano. Gli altri colori li raccontano le rocce, che spaziano dal giallo tenue al marrone scuro, attraverso tutte le tonalità del rosso e dell’arancio. In quello che fu il deserto di Lawrence d’Arabia insieme ai nipoti dei suoi dromedari pascolano stambecchi e orici, insidiati da lupi e volpi, mentre le sue truppe beduine, deposti i fucili, si dedicano all’allevamento di capre, pur vestendo ancora abiti tradizionali e vivendo in maggioranza in tende da nomadi. E basta alzare gli occhi per vedere il cielo solcato da aquile, grifoni, corvi e allocchi.

Bird Watching nel deserto

Sotto la fortezza di Qasr-al-Azraq, il castello blu quartier generale Lawrence d’Arabia, l’acqua affiora permanentemente, unica fonte in 12.000 mq di deserto ed è stata la ragione stessa della sua esistenza. Oggi è una riserva naturale protetta, che conta bacini naturali e artificiali, una palude che si inonda annualmente e la piana fangosa di Qa’a Al-Azraq, sosta e rifugio di una grande varietà di uccelli migratori sulle rotte per l’Asia e l’Africa. Alcuni la trovano tanto confortevole che decidono di fermarsi qui anziché proseguire il viaggio e spesso riprodursi. Se la quantità d’acqua è sufficiente è un posto fantastico per il bird watching. La RSCN (Royal Society for the Conservation of Nature) protegge anche la vicina piccola riserva di Shawmari istituita per la riproduzione delle specie a rischio di estinzione e che oggi ospita alcune delle specie più rare di tutto il Medio Oriente, tra cui orici, struzzi, gazzelle e onagri, asini selvatici raffigurati in numerosi mosaici bizantini del VI secolo, che possono pascolare tra diversi tipi di piante, senza che vengano loro contese da pecore e capre. Anche a nord di Amman l’acqua abbonda. Nella riserva naturale di Ajlun, un’area collinare dal clima mediterraneo, tra rigogliosi boschi di querce e pistacchi, carrubi, corbezzoli e pini, vive beato un gruppo di caprioli, parte di un programma per il loro ripopolamento in cattività. La zona è frequentata da molti escursionisti che all’amore per gli animali associano quello per il fresco che qui si gode lungo i due sentieri che la attraversano.

Tutto in uno

La Riserva Biosfera di Dana, la più estesa della Giordania con 320 kmq, è il luogo che racchiude in sé tutte le zone biologiche e geografiche del Paese. Occupa un fazzoletto triangolare a metà strada tra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba che declina dai 1500 m. dell’altopiano di Quadesiyya alle pianure deserte del Wadi Araba con una serie di catene montuose, incise da wadi e gole che nascondono una ricca vegetazione. È la zona che racchiude vari habitat e la più vasta biodiversità: oltre 800 specie di piante e 450 di animali, alcune delle quali strettamente endemiche. Dana è anche una delle zone abitate più antiche del mondo. Al suo interno si trovano [b]villaggi neolitici[/b], antiche miniere di rame, insieme ad acquedotti romani e chiese bizantine. Un paradiso per chi ama la natura, la storia e l’archeologia. Nella riserva si trova anche il campeggio di Rummana, in una posizione di eccezionale bellezza aggrappato al ciglio del precipizio del Wadi Dana, che offre panorami spettacolari.

Mare vivo…

Il Mar Rosso, quel mondo inesauribile di coralli e pesci dai colori magici è famosissimo. Non tutti sanno però che all’estremità settentrionale si divide in due rami: il golfo di Suez e quello di Aqaba. Una quarantina di km è la lunghezza della costa giordana che si affaccia su quest’ultimo, stretta tra Israele e Arabia Saudita. Un mare blu, trasparente e tiepido in cui si trova l’ecosistema corallino più settentrionale del mondo, costituito da 110 specie di coralli morbidi e 120 duri, tra cui nuota la miriade di suoi variopinti abitanti che include pesci, crostacei, testuggini, delfini, trichechi e squali balena. Aqaba, l’unico centro della costa è una città moderna in rapido sviluppo e in una posizione molto scenografica, che le pareti rocciose paiono sospingere nel blu del golfo.

… e Mar Morto

Condiviso con Israele il Mar Morto (o Yam HaMelachche, Mare del Sale in ebraico) è un luogo unico al mondo. Più che un mare è un lago alimentato principalmente dalle acque del Giordano e del Wadi Mujib, ma senza emissari, il bilancio idrico mantenuto dall’evaporazione. Il che produce una salinità e densità altissima dell’acqua che consentono a chiunque di galleggiare emergendo senza sforzo e la sopravvivenza solo di alcuni batteri e alghe. Si trova in una depressione calda 400 m sotto il livello del mare. Ci sarebbe anche un fratello minore da esso separato, la cui profondità media di 2 metri ne mette a repentaglio la esistenza. Si estende dal deserto della Giudea sino al deserto dell’Arava , circondato da montagne su tutti i lati. La sua costa è ricca di sorgenti circondate dalle piante selvatiche e la particolare combinazione tra deserto e oasi ricche di acqua, piante e animali sbalorditiva. Le cinque leggendarie città bibliche -Sodoma, Gomorra, Admah, Zeboiim e Zoar – che sorgevano lungo le sue sponde sono state rimpiazzate da fortezze e caverne, luoghi di culto e sorprendenti monasteri cristiani come Quruntul e Mar Saba aggrappati alle rocce tanto strettamente da sembrare un tutt’uno con esse.
Affacciata alla sua sponda orientale c’è la Riserva Biosfera di Mujib, nella profonda gola del Wadi Mujib che si immette nel Mar Morto 410 metri sotto il livello del mare, in un paesaggio che ricorda “I predatori dell’arca perduta”. Grazie a sette affluenti che assicurano un flusso continuo di acqua presenta una notevole biodiversità: 300 specie di piante, 10 di carnivori e uccelli stanziali e migratori. Le sue valli più remote sono difficili da raggiungere e rappresentano un rifugio sicuro per rare specie di felini, capre e altri animali di montagna.

Info: Visit Jordan

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