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Costa Verde, il lato selvaggio della Sardegna

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Costa Verde, il lato selvaggio della Sardegna

di Redazione | @travelglobemag

L’antica terra delle miniere è la zona più selvaggia della Sardegna. Lunghe spiagge di sabbia sottile, villaggi riconvertiti in hotel di charme, percorsi avventura da fare a cavallo o in quad e fenicotteri che tingono di rosa il paesaggio. È la Costa Verde, un incantevole oasi naturale.

Dove il deserto incontra la macchia mediterranea e il vento piega al suolo i secolari ginepri, comincia un’insolita magia. Chi sceglie la Costa Verde non lo fa per caso; arriva qui chi desidera un po’ di solitudine, lontano dalle spiagge attrezzate e dai resort, per privilegiare agriturismi e b&b a conduzione familiare e godere dell’accoglienza tipica sarda.

Animali fantastici e dove trovarli

Eleganti, dalle lunghe zampe e il piumaggio rosa, i fenicotteri sono tra gli animali più apprezzati, soprattutto per gli appassionati di fotografia. Per avvistarli in tutta la loro bellezza ci sono diversi luoghi; la zona di Oristano è ricca di stagni e paludi abitate da intere popolazioni di fenicotteri rosa. È il caso dello stagno di Cabras, dello stagno di Santa Giusta, di S’Ena Arrubia, dello stagno di Sale ‘e Porcus e della laguna di Mistras. Il periodo migliore per vederli sono le prime settimane di giugno, ma durante tutto l’anno è comunque possibile osservarne piccoli gruppi; anche durante l’inverno, quando si riposano in attesa della primavera e del periodo della nidificazione.

La Costa Verde è tanto incontaminata e isolata da essere molto apprezzata anche dalla tartaruga Caretta Caretta, che depone le uova lungo le spiagge di Piscinas e Scivu.

Tra i piccoli boschetti di lentisco e olivastro, infine, si aggira indisturbato il cervo sardo che, dopo aver rischiato l’estinzione, è tornato a popolare la zona e si avventura fino alla spiaggia.

Le spiagge della Costa Verde

Piscina – Ph Gigi Peis

Se in primavera questa zona della Sardegna è meta di surfisti in cerca dell’onda perfetta, in estate offre mare calmo e tramonti mozzafiato.

La spiaggia più bella è certamente quella di Piscinas dove le dune scivolano in mare e il silenzio regna sovrano. Da qui, negli anni Cinquanta, partivano i carichi di materiale estratto nelle miniere di Montevecchio.

Ma l’intero litorale è ricco di spiagge belle come quelle caraibiche. Tra tutte spicca quella di Scivu, situata tra la Colonia Penale di Is Arenas e le falesie di Capo Pecora; i suoi massi ovali bianchi vengono costantemente levigati dal mare mentre la lingua di sabbia dorata di fonde con la macchia mediterranea.

Piscinas – Ph Elisa Locci

Non solo mare

I monumenti di archeologia industriale ricordano costantemente il lavoro dei minatori in questa zona. A Porto Flavia si possono vedere i binari sui quali scorrevano i carrelli di carbone proveniente dalle miniere di Buggerru, Montevecchio e Ingurtosu.

Torre dei Corsari, invece, oltre ad essere un vero angolo di paradiso della Sardegna è un centro turistico non preso troppo d’assalto. Il suo nome deriva dalla torre spagnola di Flumentorgiu – risalente al XVII secolo – che fungeva da vedetta contro le incursioni dei pirati saraceni. Dal promontorio si può ammirare il panorama che si allunga verso le infinite bellezze della Sardegna.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto Sardegna Turismo

 

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