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Cave di Carrara, visita al cuore bianco d’Italia

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Cave di Carrara, visita al cuore bianco d’Italia

Ph Palestrina Marmi

di Redazione | @travelglobemag

Musei, atelier, concerti, percorsi ciclabili: sono le cave di Carrara, una dimensione onirica nata dalla candida e celebre pietra.

Se si nomina Carrara, patrimonio UNESCO grazie alla sua importante e antica attività di escavazione e lavorazione del marmo, si pensa subito alle cave che ben si vedono anche dalla vicina autostrada. Il pensiero va anche a Michelangelo, che utilizzò i blocchi per realizzare alcune celebri sculture o alle moschee sulla Spianata di Gerusalemme, per la cui costruzione Mussolini donò del marmo di Carrara.

Le cave sono luoghi dove da molti secoli – già al tempo dei Romani questo marmo era apprezzato – avviene l’escavazione e la lavorazione del marmo e possono essere chiuse o a cielo aperto. L’attività millenaria le ha trasformate in un luogo dal fascino unico: vallate e anfiteatri di pietra bianca si susseguono regalando scorci verso il mare o sulle Alpi Apuane. Alcune cave sono visitabili, altre sono state trasformate in musei e luoghi adibiti ad eventi culturali e alla conoscenza della storia del marmo e della sua lavorazione.

Le cave da vedere

Indimenticabile è la visita ai tre bacini marmiferi delle cave di marmo di Torano, Fantiscritti e Colonnata: il viaggio lungo il tracciato della ex Ferrovia Marmifera è spettacolare.

  • Bacino di Torano: È quello dall’aspetto più lunare, grazie alla forte frantumazione di numerose sezioni della montagna. Prende il nome dall’omonimo paese, dove si trovavano le celebri cave di marmi statuari che dal Trecento ad oggi hanno dato forma alla fantasia dei più grandi artisti.
  • Bacino di Fantiscritti: È il cuore dei giacimenti marmiferi carraresi; si svela all’improvviso non appena vengono superate le pendici del Monte Croce, poco sopra la frazione di Miseglia. Qui si incontrano i due storici ponti ottocenteschi (1890) della Ferrovia Marmifera – una tra le più ammirate realizzazioni dell’ingegneria ferroviaria del secolo scorso – con il ponte  della rotabile, ultimato negli anni Tenta. La visita guidata alla Cava Museo Fantiscritti spiega proprio le fasi dell’antica lavorazione e del trasporto, un viaggio nel tempo che approfondisce anche gli aspetti sociali grazie a sculture a grandezza naturale di famiglie di minatori degli anni ’60.
  • Bacino di Colonnata: È il più orientale dei tre bacini carraresi; risalendo la strada comunale per Colonnata dal Ponte di Ferro (costruito nel 1875), uno dei più antichi della Ferrovia Marmifera, si incontrano numerose segherie, eredi dei primitivi impianti sei-settecenteschi per il taglio delle lastre anticamente azionati dalla forza motrice delle acque. Sulla sommità del monte, si trova il più grande complesso di cave di tutto il comprensorio carrarese: Cave di Gioia.

 

Per gli amanti dell’aspetto naturalistico, da vedere è la Cava dei Poeti, a 1240 metri all’interno del Parco delle Alpi Apuane. Vi è stato ricavato un anfiteatro per concerti e spettacoli e sulle pareti sono state scolpite frasi di poeti famosi.

Le cave si possono raggiungere in autonomia con auto, bici e bus. QUI tutte le info per la visita.

Per un soggiorno di charme

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