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Artigianato a Nosy Komba: tovaglie al tombolo, parei e maschere di legno

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Artigianato a Nosy Komba: tovaglie al tombolo, parei e maschere di legno

di Francesca Spanò

Si muovono al ritmo delle onde del mare, lentamente, in una giornata di sole intenso e poche nuvole a creare un contrasto cromatico interessante. Sono le [b]tovaglie al tombolo[/b], lavorate a mano sapientemente dalle donne del villaggio di [b]Nosy Komba[/b]. Sembrano scandire il tempo con il loro movimento ipnotico, in un luogo dove la tecnologia è ancora appannaggio di pochissimi e i rapporti sociali, così come le giornate tra pesca e sport acquatici, rappresentano il mix unico e perfetto per sentirsi felici.

L’isola vulcanica di [b]Nosy Komba[/b] non è lontana da [b]Nosy Be[/b] e nel Canale di Mozambico in cui si trova è tutta un’esplosione di verde, piccole foreste tropicali e spiagge di sabbia dorata. Un puntino di terra perso nel nord-ovest del [url”Madagascar”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=79817&typeb=0&madagascar-la-bonta-del-baobab[/url] come la vicina [url”isola privata di Tsarabanjina”]http://www.constancehotels.com/it/hotels-resorts/madagascar/tsarabanjina/[/url], perla malgascia dove Constance ha creato un paradiso con un resort completamente immerso nella natura (e prenotabile in Italia tramite Viaggidea). Si tratta di uno di quei luoghi al mondo che può regalarti una doppia visione, a seconda del tuo sentire e del tuo essere. Puoi non trovar nulla o tutto.

A [b]Nosy Komba[/b], infatti, l’ospedale è di fortuna e piccolissimo, la gente vive in prevalenza in capanne di fango, paglia e foglie essiccate e i bambini si radunano a decine se solo scorgono un “cadeau” da parte dei turisti, caramelle o penne ad esempio. Eppure può diventare un fiorire di sorrisi la domenica, con le bimbe vestite a festa e i balli scatenati, un microcosmo di vegetazione dove lemuri e camaleonti colorati accolgono i visitatori mostrando tutta la loro bellezza e un vero tempio dello shopping.

Gli abitanti sono arrivati qui da tutto l’arcipelago creando un villaggio principale che si chiama Ampangorinana. La loro etnia è comunque quasi esclusivamente Sakalava e chi vuole acquistare qualcosa di tipico può scegliere moltissimi oggetti tutti realizzati a mano. Si va da bracciali in corno di zebù, ai cappelli e borse in paglia intrecciata. Ancora, immancabile l’acquisto delle spezie (vaniglia e cannella in testa) e di qualche coloratissimo pareo con stoffe africane o disegni tipici.

[b]MASCHERE, BARCHETTE E PRODOTTI IN LEGNO: INFORMAZIONI DA SAPERE[/b]

Quando acquistate qualcuno di questi prodotti, ancora di più se di notevoli dimensioni, accertatevi sempre che il negoziante possa rilasciarvi un certificato con timbro del negozio che ne attesti l’avvenuta spesa. In caso contrario potreste avere dei problemi in aeroporto e, nei casi peggiori, non riuscire a portare a casa il vostro pezzo malgascio.

[b]LE TOVAGLIE[/b]

Non sono lavorate solo al tombolo, qualcuna riprende dei ricami in cui vengono raffigurate le principali attività dell’isola, come la pesca e la vita nel villaggio. I prezzi sono abbordabili, io ne ho scelta una semplice per 15 euro e, in generale, i venditori sono piuttosto onesti e se possono vi regalano anche qualcosa. La spiaggia dove troverete maggior assortimento, è quella di Anjiabe, ma dopo l’acquisto se avete tempo non dimenticate di provare le specialità di pesce dei suoi ristoranti o di dedicarvi ad un po’ di snorkeling nelle sue trasparenti acque.

D’obbligo, infine, una fotocamera per immortalare momenti indimenticabili: i sorrisi dei bambini che portano a casa il pesce fresco, gli artigiani al lavoro, gli animali della zona, compresi un piccolo boa constrictor tenuto in una sorta di piccolo zoo e pronto a lasciarsi fotografare con i turisti più coraggiosi e qualche anziana tartaruga che scruta intorno e regala l’idea di custodire grandi segreti. Per chi vuole conoscere [b]Nosy Komba[/b] meglio, un giro all’interno garantisce una splendida vista sull’albero del pane, banani, piantagioni di tè, caffè, vaniglia e ylang-ylang. I profumi del Madagascar circondano questo tratto di sabbia e alberi, dove l’occhio di Dio ha indugiato più che altrove, lasciando qua e là tratti della sua perfezione.

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