di Redazione | @travelglobemag

La Grande Foresta del Nord si estende per sedici milioni di chilometri ed è il secondo più grande ecosistema terrestre al mondo, dopo le foreste tropicali, e rappresenta 1/3 di tutte le foreste sulla terra. Occupa un territorio che va dall’Alaska al Canada, dalla Russia alla Scandinavia: un ecosistema fragile che rischia di sparire a causa della produzione di carta.

Con l’aumento delle richieste delle aziende europee, australiane e americane di prodotti provenienti da quelle zone, la foresta boreale russa è in serio pericolo ed è vista solo come una miniera da sfruttare, assicura Greenpeace. Inoltre, le permissive leggi russe in fatto di protezione ambientale peggiorano la situazione: rendono più facile l’operazione delle multinazionali non frenando l frammentazione delle foreste.

Grande Foresta del Nord: un ecosistema unico

Il 60% della Grande Foresta del Nord si trova in Russia, ma sono gli oltre 30 ettari della regione di Arcangelo quella che interessa maggiormente alle industrie della carta. Questa stessa zona, però, ha allo stesso tempo un grande valore naturalistico: comprende oltre 800mila ettari di foresta intatta, conosciuta anche come Foresta Dvinsky. Un ambiente dove già è a rischio una delle ultime popolazioni di renna selvatica, in via d’estinzione.

La causa del disboscamento

Greenpeace afferma che dietro all’aumento delle richieste ci siano multinazionali conosciute come PepsiCo, Unilever, Nestlé, Mondelez, McDonald e Auchan. Se le aziende smettessero di chiedere prodotti derivati dalla deforestazione di quelle aree, forse, la si potrebbe evitare la scomparsa di una delle ultime foreste vergini d’Europa.

Cosa possiamo fare? Cominciare a utilizzare carta riciclata, sia per ufficio che per la casa, può essere un inizio.