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Mozambico 2011.©Gigi Montali

MONDI UMANI

Foto di Gigi Montali. Testi di L.De Pace, A.Monzoni, E.Jotti, A.Meloni, P.Barbaro, D.Papotti, C.Cattani, S.Terzi, Orietta Bay

Carta di identità di una monografia
Qual è la natura dell’essere umano e come se ne riconosce la poliedrica complessità? A queste domande non è possibile dare una risposta univoca ritenendo di essere nel giusto. Perché sappiamo bene quanto la nostra natura — quella vera — sia infinitamente fluida e mutevole. E tutto questo, prima di essere applicabile a un nucleo sociale, lo è per il singolo essere umano. Moltiplicato per gli otto miliardi di uomini e donne quali siamo sulla Terra, l’interrogativo prende derive filosofiche. Eppure, la tensione orientata a generare risposte autentiche, per quanto siano solo parziali, esisterà sempre. Questa indole — tanto umana quanto autoriale — appartiene anche a Gigi Montali, autore delle immagini che vedrete sfogliando questa monografia. Montali è un problem solver dall’animo buono e, questa sua capacità, unita a una ferma volontà di rispondere agli interrogativi di cui sopra, lo ha portato a scegliere lo strumento espressivo della fotografia. Così, trent’anni fa, Gigi Montali si è incamminato per il viaggio più difficile, quello al centro dell’anthropos.

Madagascar 2008 @Gigi Montali
Mali 2009 ©Gigi Montali

Villaggi africani, sguardi raccolti da ogni angolo della Terra, abitudini culturali a noi ignote, luoghi geografici fra i più disparati, dalle dune del deserto ai ghiacciai islandesi, dalle terre vulcaniche a quelle brulle nostrane: tutti questi paesaggi — umani e geografici — un poco alla volta hanno formato il vocabolario visivo che Gigi ha scritto con le sue fotografie. La missione di una vita, insomma, è stata raccontare le esperienze di uomini, donne, bambini, le loro consuetudini, le espressioni, i gesti, il lavoro, le architetture. In tal modo, le sue immagini concorrono alla costruzione di una gigantesca città che, a dispetto di quelle invisibili calviniane, si palesa, scatto dopo scatto, per essere raccontata nello svolgersi dei sette capitoli del libro. Gli esiti di questo incredibile percorso sono diventati il nucleo fondante del suo essere uomo e fotografo. La materia concettuale da elaborare per raggiungere il risultato che vedrete, prevede una serie di competenze arricchite da un indispensabile approfondimento culturale, ma anche da tre elementi imprescindibili: sacrificio, dedizione e costanza. Per trent’anni, Montali si è messo in ascolto col senso della vista, affiancato dalla sua instancabile compagna di vita, Lucy Tirelli. La densità di questa unione, sebbene possa sembrare un concetto metafisico, ha agevolato l’autore, secondo chi scrive, nelle operazioni di raccolta delle informazioni visive e ancor prima, delle energie necessarie da convogliare verso quel desiderio di conoscenza, primo passo per incontrare l’uomo.

Loredana De Pace

Mali 2009 ©Gigi Montali
Madagascar 2008 ©Gigi Montali

Al centro

Grazie a questo progetto editoriale, siamo partiti — guidati da Gigi Montali — per uno straordinario viaggio tra reportage e interpretazione autoriale. Ci siamo affidati a lui — viaggiatore del visuale, innamorato dell’incontro, della scoperta e del narrare — con stupore emozionale. Lo abbiamo seguito proseguendo con sguardo interessato, curioso e indagatore, fondamentale per accostarsi al suo percorso ed entrarvi con empatica condivisione. Il viaggio che vi accingete a terminare si snoda in capitoli tematici focalizzati sugli elementi fondanti della visione dell’autore, sviluppati in un editing dinamico le cui variazioni sono legate dal filo conduttore, proprio dell’autore ossia la sua capacità di vedere l’essenza delle situazioni. Ciò grazie a una scelta poetica che si esprime e si sviluppa tra l’approccio prettamente documentale e quello intensamente espressivo.  Quelli di Gigi Montali sono 

Malawi 2011 ©Gigi Montali

racconti che riescono a coinvolgere e sono frutto della costante ricerca di una speciale sintonia ambientale, necessaria a far sentire la voce dei soggetti ripresi, attraversati dal respiro della vita che li identifica. Gigi Montali è un ricercatore di atmosfere esistenziali, del vissuto di uomini, donne e luoghi nelle loro peculiarità. Nelle sue immagini indaga, rappresenta e sottolinea. Le sue sono tutte puntualizzazioni di esperienze che avallano scelte comportamentali. Gigi Montali si addentra nelle situazioni, le assimila e, nell’interiorizzarle, il suo guardare diventa immersione, ampliamento, ricerca sociale, antropologica. Un dialogo continuo tra l’uomo, l’ambiente e la vita. In ogni progetto portato avanti con questo desiderio di conoscenza, l’autore allarga i confini della sua intuizione, fa tesoro di ogni momento, non trascura i particolari; tutto può e deve portare a una possibile nuova scoperta: quel di più che apre meglio all’incontro. Un Incontro che può avere il vago sapore del già noto e che, per questo, cementa pensieri 

Madagascar 2008. ©Gigi Montali

e convinzioni. Ma più spesso vediamo il nuovo, che a volte spiazza con la forza di allargare gli orizzonti e far intravedere altre prospettive, quelle che aprono all’inaspettato, al non previsto. Un nuovo concerto di sensazioni da bloccare con l’amata fotografia. Questa disponibilità unita alla connessione tra mente e cuore, dal percepito al desiderato, oltre che far riecheggiare il famoso allineamento presente nell’affermazione ormai divenuta storica di Henri Cartier-Bresson, lo porta diritto al punctum di barthesiana memoria. Gigi Montali fa sua l’indagine che lo conduce al centro del messaggio. L’ancoraggio visivo cattura e agisce sul rafforzamento dell’idea portante per riuscire a essere veicolo di comunicazione che fa arrivare alla comprensione. Questo veicolare il proprio messaggio attraverso uno sguardo empatico e capace di orientare lo sguardo dell’osservatore è un’esigenza dominante per un autore che si porta dentro il profumo delle sue radici. Caratteristiche di un territorio speciale, quello di Montali, avvolgente, in cui il calore umano colora gli avvenimenti e, al tempo stesso, li cela a chi non sa comprenderne il misterioso fascino. Quelle natie di Gigi Montali, che pure valorizza in questo libro, sono terre di lavoro, voci e rumori che la nebbia avvolge e ridisegna segnandone i caratteri. Non può infatti sfuggire, nel percorrere questo progetto, la forza profonda di questa appartenenza che quasi in un rispecchiamento dei rapporti vissuti dai principali protagonisti, è spunto per costruire le sue narrazioni fotografiche. Le fotografie di Gigi Montali sono, in definitiva, un rimando alle parole pronunciate in tempi ormai lontani, ma sempre attuali, da Johann Wolfgang von Goethe: “Ciascuno vede quello che porta nel cuore”.

Orietta Bay

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Mali 2009. ©Gigi Montali
Mali 2009. ©Gigi Montali
Bolivia 2010. ©Gigi Montali
Catania 2006. ©Gigi Montali
Mali 2009. ©Gigi Montali
Venezia 2012. ©Gigi Montali
Gujarat, India, 2013. ©Gigi Montali

Bio Gigi Montali

Fotografo freelance, Gigi Montali si dedica da oltre trent’anni al reportage e al paesaggio, senza disdegnare la ritrattistica. Fondatore del gruppo fotografico Color’s Light Colorno, con il quale organizza dal 2010 il festival di fotografia Colorno Photo Life. Montali è parmigiano di nascita e gli piace definirsi cittadino del mondo. Viaggia in lungo e in largo con sua moglie Lucy in aree problematiche del mondo e, contemporaneamente, allena il suo sguardo a paesaggi maestosi e incontaminati, dove l’uomo non è che una particella di polvere nella vita che scorre. Oltre alla magia delle luci, dei tramonti e dei paesaggi, immortalati con tecnica impeccabile e con la pazienza di uno sguardo lento e mai frenetico, nei viaggi che hanno riempito una gran parte della sua carriera di fotografo, Montali ha imparato a guardare da vicino il mondo e gli esseri umani che lo abitano, osservandolo per raccogliere i segnali che parlano di tutti gli esseri viventi e delle loro culture. Da inguaribile ottimista qual è, Gigi Montali sa catturare i valori che costruiscono le comunità, i gesti e le storie che caratterizzano la vita dell’uomo, individua empaticamente le similitudini molto più che le differenze; ciò rende il suo soggetto d’elezione — l’essere umano nelle sue varie attività quotidiane — se non un eroe, un assoluto protagonista. Questo afflato proveniente dai suoi simili, Gigi Montali lo trasmette in immagini chiare, intrinsecamente narrative, pur distanziandosi sia dal classico reportage, sia dalla fotografia di viaggio. Montali, infatti, è un fotografo innamorato dell’umanità, della semplicità dello stare al mondo nonostante le situazioni durissime che registra nei suoi scatti: negli anni racconta gli antieroi di ogni giorno e di ogni latitudine della Terra, dal Mali alla Pianura Padana, dalle miniere di carbone ai caseifici del parmense.
Resistendo alla tentazione del pietismo e della drammaticità — che pure alcune situazioni indurrebbero a registrare — per trent’anni Montali documenta la verità senza indugiare in patetismo, anzi esaltando la semplicità come strumento di sopravvivenza. Tanto nelle fotografie di Paesi lontani (che non sono percepiti né come lontani, né tantomeno come “esotici”), quanto nei progetti sull’Emilia e sulle terre del Po, Montali si rivela un fotografo di viaggio interessato alle tradizioni, consapevole che il viaggio della vita richiede uno sguardo sincero e un animo puro. Fra le principali esposizioni, ricordiamo:
The hand that sabes, Galleria delle Esposizioni di Palazzo Principi a Correggio (Reggio Emilia, 2013); Verdi tra le nebbie, Piano Nobile della Reggia di Colorno (Parma, 2014); Un mondo di Donne, Sala delle Colonne presso l’Università degli studi di Parma (2017); Po, lungo il fiume, Galleria delle Esposizioni di Palazzo Principi, a Correggio (Reggio Emilia, 2016) e Tracce di Blues, Sala Espositiva Incontro di Casalgrande (Reggio Emila, 2019). Ha pubblicato una serie di libri fotografici, fra questi: Alla ricerca di Parma (Tecnografica x AIRC, 2009), Po Lungo il fiume (Sometti, 2015) e Tracce di Blues (Artigrafiche Parma 2017).

Sito dell’autore

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Route 66. USA 2016. ©Gigi Montali
Route 66. USA 2016. ©Gigi Montali
Mancha Blanca, Lanzarote 2014
Praga 2018. ©Gigi Montali
Colombia 2019. ©Gigi Montali

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Farafra, Egitto 2003. ©Gigi Montali
Valparaiso, Cile 2010. ©Gigi Montali
Copertina di Mondi Umani ©Gigi Montali

Gigi Montali
Mondi Umani
Corsiero editore luglio 2021
320 pagine, brossura, 30 €

©TRAVELGLOBE Riproduzione riservata

Gigi Montali. ©Settimio Benedusi

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