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Monaco di Baviera e il gusto dell’arte

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Monaco di Baviera e il gusto dell’arte

di Federica Giuliani | @traveltotaste
Le note dell’orologio di Marienplaz accompagnano la danza regolare delle statuette del carillon e incantano ogni giorno, per tre volte, gli spettatori che affollano la piazza principale di Monaco di Baviera. Con il buio, lo spettacolo cambia grazie ai bovindi illuminati che danno il benvenuto alla sentinella notturna e al monachello: augurano la buonanotte a una città a cui piace rimanere sveglia a lungo. Al risveglio poi, per tradizione, i monacensi si concedono una lauta colazione a base di una salsiccia bianca tanto dolce e saporita da risultare raffinata.

Come è la nata la salciccia bianca

Una leggenda racconta che abbia avuto origine da un fortunato incidente accaduto a Sepp Moser, oste di una taverna situata proprio sulla piazza dell’orologio. Era il Lunedì delle Rose del 1857 – festività religiosa che ricorre il lunedì precedente al mercoledì delle ceneri – quando Moser terminò le budella di pecora necessarie per preparare i classici Bratwurst di vitello, che i tanti ospiti in sala stavano attendendo. Per affrontare l’emergenza, l’oste decise di usare carne macinata e, invece di arrostire i wurst, pensò di bollirli per mantenerli più morbidi ed evitare che scoppiassero. Il piatto ebbe un tale successo da diventare presto parte della tradizione gastronomica locale.

Dove assaggiare la salsiccia di Monaco di Baviera

Il luogo più bello per assaggiarla è l’Hirschgarten, situato in una tenuta di caccia voluta nel 1780 dal principe Karl Theodor; qui si può mangiare circondati dalla natura e dai cervi liberi al pascolo. Per bere qualcosa di fresco, invece, ci si può fermare alla Weisses Brauhaus, dove la tipica birra di frumento è raccontata con un tocco di poesia: la Meine blonde Weisse, ad esempio, è detta “rinfrescante come una danza in una brezza estiva”.

Un po’ di arte

Dopo il brunch mattutino, una passeggiata per la città aiuta a immergersi nella cultura, che poggia le basi tanto sulla storia che sulla modernità. Presso la Galleria Lenbachhaus, ad esempio, si può ammirare la collezione del gruppo espressionista Il Cavaliere Azzurro – Der Blaue Reiter – fondato da Vasilij Kandinskij e Franz Marc. Spiritualità e simbolismo si fondono sulle tele degli artisti, così come linee e accostamenti cromatici si ispirano alla musica. La villa in cui è ospitato il museo, tra l’altro, è già di per sé meritevole di una visita. Edificata alla fine del 1800 in stile italiano come residenza del principe Franz von Lembach, divenne centro culturale per artisti e politici di Monaco. Oggi, uno splendido giardino, arricchito da sculture e fontane, circonda l’edifico facendone un’oasi di bellezza e pace.
Il Museo Brandhorst, invece, spicca per modernità grazie alla facciata ricoperta da 36mila bacchette di ceramica che toccano tutte le sfumature del rosso. È il primo museo ecologico al mondo: energia geotermica, legno chiaro, pavimenti che assorbono i suoni e luce naturale, che valorizza le opere di Richter ed Andy Warhol, tra gli altri.

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