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Vacanze di Pasqua: curiosità e tradizioni

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Vacanze di Pasqua: curiosità e tradizioni

[b]di Federico Klausner[/b]

Sapete da dove viene il nome Pasqua, la più importante festività cristiana e perché ci si scambiano le uova? Ogni Paese ha i suoi riti, alcuni davvero strani, che vi raccontiamo.

[b]L’ORIGINE[/b]

Il nome [b]Pasqua[/b] deriva dall’ebraico [i]Pesach[/i] e dall’aramaico [i]pasa’[/i], etimologicamente significa [b]passare oltre[/b] e si riferisce al racconto della Decima Piaga nel Libro dell’Esodo – la morte dei primogeniti maschi – inflitto da dio agli egiziani per convincerli a liberare gli ebrei dalla schiavitù, secondo il quale il Signore passava oltre le case marcate dal sangue dell’agnello sacrificato dagli ebrei, per punire i soli egizi. Mentre La Pesach è quindi una Pasqua di Liberazione, la Pasqua cristiana indica il passaggio dalla morte alla vita di Gesù ed è una Pasqua di resurrezione. Il punto di contatto tra le due sta nel concetto di liberazione per gli ebrei dal giogo egiziano , per i cristiani dal peccato attraverso il sacrificio della Croce e di ringraziamento.

[b]PERCHÉ LE UOVA[/b]

La scelta dell’uovo come simbolo della festa di Pasqua ha però origini antichissime. Nelle religioni pagane l’uovo era [b]simbolo della vita[/b] e della unione della terra con il cielo cioè della creazione stessa. Per gli antichi Egizi aveva la funzione di fulcro dei quattro elementi terra, acqua, aria e fuoco, che costituiscono l’universo. L’uovo si accompagna anche al significato di rinascita, con particolare riferimento alla primavera, quando la natura rifiorisce e si seminano i campi. Tanto che gli antichi romani sotterravano un uovo dipinto di rosso nei campi coltivati per favorirne la fertilità. Da qui l’interpretazione cristiana come vita e rinascita dell’uovo che per di più racchiude al suo interno una vita, come il sepolcro di Cristo.

[b]PERCHÉ SI DONANO[/b]

Nelle civiltà orientali soprattutto presso i cinesi l’uovo era il dono che veniva scambiato in occasione delle feste primaverili, per il suo [b]buon auspicio di vita[/b] e nuova nascita. Nel medioevo le uova erano un dono per la servitù, ma per le feste dei sovrani venivano fabbricate in metalli preziosi. Si iniziò in [url”Germania”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=80155&typeb=0[/url], per proseguire in Inghilterra e Russia dove gli zar erano grandi estimatori delle preziose uova realizzate in oro e smalto da Peter Carl Fabregé , tanto che tra il 1885 e 1917 gliene commissionarono ben 52.

[b]PASQUA NEL MONDO[/b]

Se i papà della cioccolata sono notoriamente gli svizzeri, Herr Lindt e Monsieur Cailler, la realizzazione del primo uovo di cioccolato cavo, in cui nascondere la sorpresa, si deve all’olandese Van Houten. L’[b]Italia[/b], culla della cristianità, ha ovviamente tradizioni ricchissime sia religiosei che gastronomiche. All’uovo di cioccolato, si affiancano ad altri dolci tipici, come la colomba e la pastiera, e una infinita serie di piatti regionali, dalle varie torte pasqualine alle pizze, agnolotti e chi più ne ha più ne metta. Ma anche all’estero se la cavano bene: in [b]Israele[/b], tra gli ebrei ortodossi, la Pasqua dura 7 giorni in cui si mangia pane azzimo, in ricordo della fuga dall’Egitto e si usano stoviglie apposite, conservate solo per questa ricorrenza.

[b]UOVA E CONIGLIETTI[/b]

In [b]Germania[/b] per Pasqua i contadini bruciano rami e foglie secche per purificare i campi. Lo spettacolo dei fuochi di pasqua, accesi rigorosamente con mezzi naturali (strofinando due pezzi di legno o con una lente) è molto suggestivo. Le ceneri vengono sparse per i campi per propiziare un buon raccolto. Le finestre vengono abbellite con disegni di coniglietti, uova e altri motivi; nei vasi si mettono alcuni rami che vengono poi addobbati. Per i bambini si nascondono le uova colorate nel giardino o in casa e si racconta loro che siano state lasciate dai leprotti. Come in [b]Francia[/b], dove però le uova sono state lasciate dalle campane che la notte del Venerdì Santo sono volate a Roma per prenderle e per questo nessuno le sente suonare. La mattina di Pasqua, i bimbi scrutano il cielo per vedere le campane “tornare indietro da Roma”, mentre i genitori nascondono loro le uova di cioccolato.

[b]PASQUA VERDE[/b]

In [b][url”Danimarca”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=79296&typeb=0[/url][/b] la Pasqua è verde: si comprano bulbi da piantare in giardino dopo le feste, si decorano le porte con rami e si beve una birra speciale prodotta solo in questo periodo dell’anno, mentre in [b]Olanda[/b] ci si limita a ghirlande sulle porte e fiori gialli in casa. Più a Nord, nei [b]paesi scandinavi[/b], si gioca a fare rotolare le uova da un dosso e vince l’uovo che arriva più lontano, con il guscio integro. Un’altra credenza è che andare in chiesa con in tasca un uovo posato il Giovedì Santo tenga lontane le streghe e, se lasciato agli angoli di un campo, favorirà un buon raccolto. Prima di Pasqua in [b]Svezia [/b]le streghe volano verso la montagna di [i]Blakulla[/i], per trovare il diavolo. Da qui la tradizione delle “streghette di Pasqua”: gruppetti di bambine che, vestite con scialli e lunghe sottane, vanno in giro con un bricco da caffè per raccogliere soldini o caramelle. Un po’ come a Halloween.

[b]PICCHIARE LE UOVA[/b]

In [b]Austria[/b], dopo la benedizione di uova e carne, cibo proibito in quaresima ci si scatena nell’ [i]Osterpecken[/i], una gara in cui si picchiano insieme le uova sode e vince chi possiede l’uovo più resistente. Le vetrine poi sono piene di pane al latte in ogni forma zoomorfa. Per gli [b]slavi[/b] è tradizione colorare le uova e addobbarvi perfino la casa. Nei balcani in particolare le uova sode erano colorate di rosso in ricordo della Passione, ora si è meno intransigenti e fioriscono colori e motivi originali.

[b]PICNIC CON IL MORTO[/b]

In [b]Russia [/b]la mattina di Pasqua ci si reca sulla tomba di un parente e si consuma un picnic. Il cenone si consuma la sera con diversi tipi di carne, pesce e funghi, il Pabcha, un piatto a base di quark e il Kulitch panettone accompagnato dalla ricotta dolce. Un rito tra i più curiosi si tiene in [b]Romania[/b]: Il Giovedì Santo, per i rumeni il giorno dei morti, si portano in chiesa dolci fatti con farina o con grano bollito ricoperto di zucchero e noci, del vino e della frutta, che sono offerti in memoria dei morti e distribuiti ai vecchi e ai poveri. Il Venerdì Santo si pone davanti alla Croce un tavolo molto alto su cui si appoggia l’epitaffio, un pezzo di stoffa ricamato o dipinto con il seppellimento di Cristo. I fedeli portano in chiesa fiori, passando per tre volte sotto il tavolo. A sera si svolge il canto Prohod, una cerimonia alla quale partecipa tutto il villaggio che segue una specie di Via Crucis. Al sabato mattina donne e bambini fanno la Comunione, mentre gli uomini partecipano alla messa di mezzanotte portando in chiesa un gallo bianco e uova colorate. La cerimonia si conclude con una processione intorno alla chiesa, con le candele accese.

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